ZAGARA AMARICANTE, LA SICILIA IN UN SORSO

L’amaro nato da un’idea di Maurizio Balistreri

Il panorama degli amari si arricchisce di una novità di rilievo. I profumi e i sapori sono quelli della Sicilia, l’incanto e la bellezza del Mediterraneo che avvolgono palato e naso attraverso ricercate botaniche.

Stiamo parlando di Zagara Amaricante, prodotto da Sciatrièmatri. Ma per addentrarci in questo universo, niente di meglio che dialogare con la mente (e il cuore) dietro questo imperdibile progetto: Maurizio Balistreri. Chef, sebbene ami definirsi cuoco artigiano, de Al Faro Verde, ristorante dello splendido borgo marinaro di Porticello, in provincia di Palermo, si è lanciato in questa inedita attività imprenditoriale.

Una sfida mossa in primo luogo dalla voglia di celebrare, non solo con i piatti, il grande patrimonio di natura e sapori dell’isola. “Tutto è nato un giorno grazie all’incontro con un mio caro amico – spiega Balistreri - Essendo un cuoco non avrei mai pensato di produrre un amaro, avevo voglia, quello sì,  di creare qualcosa da portare via in vaso. Le mie ricette che il consumatore finale poteva con facilità completare a casa con massima semplicità. Invece poi mi sono lasciato trasportare da questo progetto in modo naturale lasciando che fosse il tempo ad accompagnarmi in questa nuova avventura, senza pressioni. E alla fine è nato Zagara Amaricante”.

Con una gradazione di 28° e un aspetto brillante, ricorda per densità, colore e intensità olfattivo il mondo delle lussuose fragranze di nicchia, grazie a un packaging di rara raffinatezza. Al naso risulta gradevolmente agrumato per la presenza di infuso di arancia rossa cui si affianca un infuso di fiori di zagara. Speziato,  con note acidule di cardamomo e genziana, rinvigorito dalla presenza di note di assenzio romano e gocce di menta e con un colore che rievoca la cannella tostata.

Ho voluto porre in evidenza un Gusto leggermente dolce, speziato e morbido nella parte iniziale con un finale amaricante a ricordare l’arancia amara e il chinotto – puntualizza Balistreri - Quando ho creato Zagara Amaricante ho immaginato un Parfum e ho iniziato a fare gli abbinamenti giocando con i profumi e gli infusi, ho pensato un prodotto che potesse piacere alle donne ma che allo stesso tempo non dovesse essere troppo scontato. Bensì lasciare sedimentare un ricordo dopo il primo assaggio e strutturarlo con una grande riconoscibilità se sottoposto ad un tasting al buio”.  

Già dal nome non ci sono dubbi, protagonista è il fiore tipico degli agrumi, il cui nome deriva dall’arabo zahara, splendere di bianco, e zahr, fiore. Una fragranza che incarna la sicilianità al 100% e in primavera accompagna il risveglio della natura a queste latitudine. Così suggestiva da incarnare Guy de Maupassant che, nel celebre libro Viaggio in Sicilia la descrisse come “....quell’odore che vi avvolge ad un tratto, che fonde la delicata sensazione dei profumi con la gioia artistica della mente, vi tuffa per alcuni secondi in un benessere del pensiero e del corpo che rasenta la felicità”.

È quell’esprit che fa vibrare Balistreri. “Per me il legame tra il mio amaro e il territorio è molto importante. Non riesco ad immaginare un mio prodotto fuori dalla mia terra perché le materie prime che mi offre sono il 70% della resa del mio prodotto, il resto è tecnica, conoscenza e passione. La Sicilia è un Continente ricco di prodotti di altissimo livello. Se si riesce a trovare il giusto equilibrio si possono ottenere meravigliose creazioni”.  

Se fino a qualche anno gli amari erano relegati al ruolo marginale di fine pasto, da qualche anno stanno vivendo un momento di grande esplosione, anche nei consumi, sostenuti dalla spinta vigorosa del mondo del bartending. “Zagara Amaricante è un prodotto molto versatile con il quale si può sperimentare tranquillamente – conclude Balistreri - Non è un prodotto solo da fine pasto anzi io lo consiglio da meditazione accompagnato anche a frutta come fichi secchi, mandorle oppure formaggi. Se in inverno il mio consiglio è di sorseggiarlo a temperatura ambiente, in estate non nego che ha il suo fascino nel gustarlo refrigerato”.

L’avventura è partita con un numero limitato di bottiglie, ed a breve inizierà la diffusione in tutta Italia attraverso un programma mirato di degustazioni ed eventi.


 

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Sabino Cirulli

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