WISDOMLESS, DRINK LIST DA SOGNO PER IL GENTILUOMO DEL XXI SECOLO
Realizzata dal grande Bar Manager Damiano Di Benedetto e dal suo staff, celebra la bella stagione con cocktail dedicati ai Grand Tour di inizio Novecento.
“Un’esplorazione alla continua ricerca di nuovi sapori, scoprendo inedite combinazioni fra vegetali, spezie e frutta. La parola chiave è una sola, viaggio. Inteso nella cifra stilistica del Grand Tour, quel percorso formativo che gli aristocratici del XVIII secolo intraprendevano per accrescere il gusto estetico e perfezionare le proprie conoscenze. Un’esperienza indimenticabile da cui i rampolli delle nobili famiglie europee tornavano con botaniche ed erbe, magari semi da piantare nel proprio giardino privato. E ricordare in maniera imperitura questi momenti unici”.
Sono le intense parole di un appassionato Damiano Di Benedetto a descrivere la nuova drink list di Wisdomless. Un incredibile e affascinante cocktail bar, ma anche Tattoo Parlour e galleria d’arte nel cuore di Roma. Un luogo di culto. E possiamo tranquillamente affermare che la parola non è per nulla abusata. Anzi. Il talentuoso barmanager Damiano guida un team composto da bartender di grande esperienza e che annovera da pochi mesi la presenza di Dario Comis, ex Jerry Thomas, che ha portato una ventata di knowledge e visionarietà all’intero organico.
“Il nostro menu – continua Damiano - viene modificato ogni dodici mesi, non amiamo cambiamenti troppo repentini. Vogliamo farlo sedimentare presso la nostra clientela che sceglie il Wisdmomless perché, come i gentlemen del passato, desidera sedersi su un confortevole divano in pelle e godersi un signature cocktail o un classico IBA e rilassarsi. Il tutto circondato da memorabilia e oggetti che ripercorrono idealmente lo charme delle wunderkammer del passato. Questa cura del dettaglio e del particolare vogliamo infonderla anche nell’oggetto menu. Infatti ne faremo un volume rilegato, le cui pagine saranno stampate su una carta dalla grammatura significativa e dal titolo herbarium. Un vero e proprio libro feticcio che parlerà di spezie, frutta e botaniche racchiuse in un’unica creazione. Servirà a descrivere il nostro impegno nella ricerca e nello studio specifico di spirit e mixology. Tutto volto a creare l’abbinamento perfetto. Ovvio, tutti sono bravi a preparare i drink, il talento consiste poi nel ponderare gli equilibri e dosare le componenti. Cercare di ottenere un cocktail bilanciato, non di difficile bevuta, aperto a tutti i degustatori e gli appassionati di mixology”.
Una drink list che parla di magia e libertà come il nome stesso del locale, Wisdomless, senza giudizio. Situato in Via Sora, nello splendido Palazzo Boncompagni dei Duchi di Sora, una struttura risalente al Cinquecento nei pressi di piazza Navona, è uno degli appuntamenti fissi della notte romana. Ad accogliere all’ingresso, c’è il bancone in stile coloniale, adornato da innumerevoli oggetti di antiquariato e modernariato: da una vela originale della Compagnia delle Indie che risale al XVII secolo, fino a numerose lampade e statuette di inizio Novecento. Persino un alligatore imbalsamato, posizionato in una teca, incastonata sotto il bancone.
Accedendo allo spazio inferiore, dopo aver superato la zona dedicata ai tatuatori – dal design che ricorda le case giapponesi – si accede alla sala inferiore: un’area completamente in legno, come del resto tutto il locale, dove spuntano due bandiere italiana risalente all’epoca Monarchica. Nelle tante vetrine spuntano racchette d’epoca, palloni da calcio risalenti agli anni 30, numerose foto. Wisdomless è un viaggio nel tempo, da gustare in compagnia di una selezione di classici (qui c’è uno dei migliori Sazerac della capitale) e di signature.
Il locale celebra l’estate con una drink list dedicata ai Grand Tour del secolo scorso: i famosi viaggi dei ricchi rampolli di inizio Novecento, uno dei primi casi di turismo di massa, seppur d’elite. “Ogni viaggio si concludeva con un cimelio”, ci racconta Damiano, sottolineando il collegamento tra menu e il concept di Wisdomless.
Una connessione che nasce immaginando spezie e ingredienti collezionati e raccolti in ogni parte del mondo, lavorati e trasformati in infusi, sciroppi e preparazioni, come nelle antiche apoteche. Come l’ananas del Brasile, affumicato e lasciato sfumare con liquore ai fiori di sambuco, e infine unito a una base tequila. Una rivisitazione del Tommy’s Margarita, chiamata Mariette. Una scelta estrema che ritroviamo nel Rhubarb and Strawberry Ramos, una rivisitazione del Ramos Fizz che presenta una felice unione tra l’amaro del rabarbaro e la dolcezza della fragola, rese profonde dalla vaniglia, capace di legarsi alle consuete soda, albume d’uovo e crema di latte.
Tra gli altri signature da non perdere il Buttered Palo Santo con Wils Turkey Bourbon, Sage Butter, Palo Santo e Angostura; il Pharmaceutical Stimulant con Bulleit Rye, Lucano Anniversario, Cadello e Cold Brew Coffee o il Choco Guava con Appleton (, Oolong Tea, Guava, Cioccolato Bianco e Siero di Latte.

Sabino Cirulli
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