VITELLONE BIANCO DELL’APPENNINO CENTRALE IGP 25 ANNI DI STORIA, GUSTO E QUALITÀ

Venticinque anni di storia, passione e attenzione a un legame unico e imprescindibile con il territorio che garantisce la qualità della carne certificata Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. Il quarto di secolo della IGP assegnata dall’Unione europea nel 1998 come prima certificazione di qualità per le carni bovine fresche per l’Italia è stato festeggiato nei giorni scorsi con un evento nella Rocca di Casalina, nell’omonima frazione di Deruta e di proprietà della Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia, insieme ad associati, istituzioni, chef, giornalisti e Consorzi di Tutela dei prodotti DOP e IGP in arrivo dal territorio tipico di produzione del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP.
L’appuntamento è stato arricchito da un altro anniversario importante che ricorre nel 2023: i 20 anni di attività del Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP, che dal 2003 svolge un’attività di vigilanza e controllo su tutta la filiera, dall’allevamento alla ristorazione passando per lavorazione e sezionamento, per garantire a tutti i soggetti coinvolti la qualità certificata dal marchio IGP.

“Il 25° anniversario del riconoscimento IGP assegnato al Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale - commenta il direttore del Consorzio, Andrea Petrini - è stata una bella occasione per festeggiare insieme a numerosi ospiti un prodotto che dal 1998 è sinonimo di qualità, tipicità e territorialità. Ripercorrere la nostra storia è stato anche un modo per rendere omaggio agli allevatori dell’Italia Centrale che a metà degli anni ’90 chiesero con determinazione all’Unione Europea il riconoscimento di una certificazione di qualità sulla carne delle razze bovine tipiche del Centro Italia - Chianina, Marchigiana e Romagnola - per difendere e valorizzare l’intero settore, per differenziare sul mercato la carne di queste razze nello stretto legame con il territorio di produzione. Oggi, grazie alla loro iniziativa e all’attività ventennale del Consorzio di Tutela, l’intera filiera è vigilata, valorizzata e riconosciuta con un marchio IGP che ne garantisce la qualità attraverso il rispetto del Disciplinare di produzione”.

 

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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