VISTI DA VICINO – PIETRO FORTUNATI CHEF DI BORGO SCOPETO WINE & COUNTRY RELAIS

Il forte legame con il territorio di Borgo Scopeto Wine & Country Relais si incontra con i sapori e la creatività dello Chef Pietro Fortunati, classe 1989, che dal 2020 ricopre il ruolo di Executive Chef, guidando i progetti all day dining del relais.  

Una cucina i cui ingredienti sono frutto di un circuito virtuoso di produttori selezionati sul territorio per la qualità, elaborati con maestria e professionalità dallo chef Pietro Fortunati, tradotti in una cucina italiana gustosa e moderna.  

Per la nostra rubrica 'Visti da vicino' siamo andati a trovare lo Chef Pietro Fortunati nel suo 'sancta sanctorum' a Borgo Scopeto Wine & Country Relais nel comune di Castelnuovo Berardenga (Si).

«Pietro come nasce in te la passione per la cucina?»  

«Nasce all’interno della mia famiglia anche se inizialmente avevo preso altre strade, soprattutto a livello universitario. Poi ad un certo punto della mia vita, ancora in giovane età, la passione per l’arte culinaria ha preso il sopravvento. Una scelta di vita come spesso accade in tanti giovani»  

«Quali sono state le tue principali esperienze prima di arrivare a Borgo Scopeto?»  

«Faccio una sintesi ricordando che ho lavorato al Four Season di Firenze con Vito Mollica e all’Hotel de Russie di Roma del Gruppo Rocco Forte con Fulvio Pierangelini. Poi ho trovato la mia giusta dimensione a Borgo Scopeto dove con la proprietà stiamo cercando di portare avanti il progetto di valorizzazione della parte food & wine»

«Pietro come definiresti la tua cucina?»

«Una cucina che vuole fare capire all’ospite le eccellenze che sono nel piatto semplificando i sapori degli alimenti, senza alchimie di non facile comprensione. Il piatto deve esaltare al massimo tre ingredienti di ottima qualità. Questa è anche la filosofia di cucina di Borgo Scopeto: esaltare la materia prima che ci circonda grazie anche ai piccoli produttori del territorio»  

«Qual è il piatto al quale sei particolarmente legato e perché?»  

«Senza alcun dubbio i Pici al ‘Borgonero’ con carnetta di Cinta, fondente di pecorino e pesto di senape. Un piatto che racchiude e semplifica la filosofia di cucina di Borgo Scopeto. Esaltazione di materia prima del territorio e il vino di proprietà dell’azienda Borgo Scopeto» «E altro piatto signature?» «Faraona, lattughino, pecorino e aglione»

«Qual è il prodotto che non manca mai nella dispensa di Borgo Scopeto?»

«Le verdure di ogni singola stagione visto che abbiamo un orto aziendale e la pasta di alcuni pastifici toscani. Nella cantina, invece, le eccellenze in bottiglia di Borgo Scopeto»

 «Ascolti qualche consiglio prima di mettere un piatto nella tua carta?»  

«Sono apertissimo ai consigli di tutta la brigata di cucina e della proprietà».

«Obiettivo futuro dello Chef Pietro Fortunati?»

«Il mio obiettivo è quello di crescere insieme ai miei ragazzi di cucina e alla proprietà»

www.borgoscopetorelais.it  

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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