VISTI DA VICINO - NICHOLAS CUOMO EXECUTIVE CHEF DEL ROME CAVALIERI, A WALDORF ASTORIA HOTEL
Nicholas Cuomo è da pochi mesi il nuovo Executive Chef del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel, emblema di lusso senza tempo e rinomata eccellenza nel settore dell'ospitalità. Nicholas ha la responsabilità di curare l’offerta gastronomica del Ristorante Uliveto con il suo rinomato Sunday Brunch, la banchettistica, il Tiepolo Bar, e i due ristoranti stagionali Pool Bar e Patio.
Per la rubrica ‘VISTI DA VICINO’ siamo andati a trovare Nicholas nel suo ‘sancta sanctorum’, il Ristorante Uliveto.
«Nicholas come nasce in te la passione per la passione per la cucina?»
«La mia passione per la cucina è nata in famiglia, tra le mura di casa, fin dall'infanzia. Trascorrevo ore preziose in cucina con i miei nonni, aiutandoli a preparare i pranzi di famiglia. È stato un modo per scoprire e vivere la cucina come un gesto d’amore e condivisione. Anche se i miei viaggi mi portano a raccogliere ispirazioni, sapori e ingredienti da tutto il mondo, per me rimangono fondamentali la tradizione, la semplicità e il valore degli ingredienti locali e freschi. Questi sono i pilastri che guidano il mio approccio in cucina.»
«Quali sono state le tue principali esperienze prima del Rome Cavalieri?»
«Nel corso della mia carriera ho avuto l'opportunità di lavorare in numerose strutture prestigiose in diverse parti del mondo tra cui Malta, Inghilterra, Germania, Emirati Arabi ed Italia. Con compagnie prestigiose come Park Hyatt, Crowne Plaza Corinthia e naturalmente la Hilton. Queste esperienze mi hanno arricchito enormemente, permettendomi di crescere sia professionalmente che personalmente.»
«Come definiresti la tua cucina?»
«La mia cucina è fresca, stagionale e centrata sul prodotto. L'obiettivo è esaltare ogni ingrediente attraverso tecniche semplici, mantenendo i sapori distinti e facilmente riconoscibili. Voglio che i miei piatti offrano un’esperienza dinamica e sorprendente: ogni morso svela nuove sfumature, rendendo il gusto il vero protagonista. Da quando mi sono trasferito a Roma, mi sono immerso nelle tradizioni locali per scoprire e valorizzare l’autenticità romana. Allo stesso tempo, porto con me un bagaglio di esperienze che include contaminazioni mediorientali e asiatiche, rendendo la mia cucina un ponte tra tradizione e innovazione.»
«Qual è il piatto al quale sei particolarmente legato?»
«Non c'è un unico piatto al quale sono legato, ma ho una predilezione per il pesce e la carne. Un piatto speciale per me è il coniglio alla maltese, che mi riporta alle radici e ai sapori di casa. Inoltre, amo utilizzare ingredienti spesso sottovalutati come le frattaglie. A Roma, mi sono divertito a creare un antipasto con le animelle per il ristorante L’Uliveto: un piatto che riesce a conquistare anche chi non è abituato a mangiare questo tipo di proteine. È una scelta che consiglio a chi desidera scoprire sapori nuovi e avvicinarsi a una cucina più audace.»
«Qual è il prodotto che non manca mai nella dispensa de L'Uliveto?»
«Uno degli elementi irrinunciabili nella cucina de L’Uliveto è l’olio d’oliva, simbolo di autenticità e qualità. Amiamo accogliere i nostri ospiti con la nostra focaccia calda, fatta in casa e a lunga lievitazione, soffice e saporita, accompagnata dal nostro olio d’oliva. A completare il benvenuto, una selezione di olive condite e aromatizzate in modi diversi. È il nostro modo di coccolare il cliente, offrendo un’esperienza che parla di tradizione, artigianalità e passione.»
«Ascolti qualche consiglio prima di mettere un piatto nella tua carta?»
«Assolutamente sì. Sebbene io abbia una mia visione creativa e uno stile ben definito, credo fermamente che il cliente sia al centro di tutto. Osservo le nuove tendenze, sia a livello locale che internazionale, per comprendere meglio le esigenze del mio pubblico e offrire una proposta che sia in sintonia con i loro gusti e desideri.»
«Quattro piatti (antipasto, primo, secondo e dessert) assolutamente da assaggiare a L'Uliveto?»
«Consiglio assolutamente di provare per antipasto la Burrata con peperoni e rucola, un inno alla freschezza e ai sapori semplici; per primo i Paccheri al ragù di coda alla vaccinara, un omaggio alla tradizione romana. Secondo: Merluzzo nero con salsa al pomodoro e broccolo romanesco grigliato, un equilibrio tra leggerezza e sapore e per dessert Il dolce all’oliva dell’Executive Pastry Chef Dario Nuti, una chiusura sorprendente che unisce creatività e gusto.»
«Quali sono gli obiettivi futuri dello Chef Cuomo?»
«Il mio obiettivo principale è ampliare ancora di più la visibilità de L’Uliveto, rendendolo una meta apprezzata non solo dagli ospiti dell’hotel ma anche dalla clientela locale, che già ci frequenta numerosa. Lavoriamo quotidianamente per rafforzare ulteriormente il posizionamento del Rome Cavalieri come punto di riferimento gastronomico per i romani, un luogo dove poter vivere un’esperienza culinaria unica, capace di unire tradizione e creatività in un’atmosfera accogliente e autentica.»
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).