Villa Ormaneto, oasi di pace a Isolella di Cerea con cucina dalle solide radici

Sapori di campagna, in un'atmosfera che profuma di storia e di bellezza. Una cucina che vuole rappresentare le radici culturali del luogo che le fa da teatro, ovvero Villa Ormaneto.

Siamo a Isolella di Cerea, immersi nella serena campagna del Basso Veronese, dove la storia bussa timidamente alla porta per raccontare le vicende ultrasecolari di questa corte antica. Risalente al XV secolo, con presenza anche in epoca precedente. Vicende raccontate in un volume di Andrea Veronese denso di docomenti. Villa Ormaneto è una delle Ville Venete dell’Adige e ospita anche un'interessante rassegna letteraria.

Camilla De Santi, la giovane coproprietaria insieme alla mamma Grazia Fabricci di questo prezioso e significativo bene ambientale, dopo aver ridato vita alla magione e averla trasformata in luogo per scenografici banchetti, nutre il sogno di consolidarne il ruolo anche come dimora per soggiorni in campagna e soprattutto come luogo di ristorazione con un preciso stile. Che si richiama a quello della trattoria, ma che cerca anche riferimenti stilistici contemporanei.

Lo chef Gianluca Da Rin Perette e la direttrice di sala Monia Burato stanno dando forma e concretezza al sogno di Camilla. Lo stanno facendo con leggerezza ed eleganza, senza rinunciare alla necessaria espressione di “gusto forte” che è tipica della trattoria. Basta scorrere il menu per farsene un’idea. Spuntano anche il caratteristico “tastasal” veronese e la "pasta e fasoi”. C'è pure l'anguilla. Alcuni prodotti arrivano dall’orto della villa… Lo chef ha estro ed esperienza. Nei suoi piatti rivisita la tradizione con garbo, pur smarcandosi in modo chiaro e ben definito dai luoghi comuni. I menu spaziano dai 45 ai 90 euro.

Carta de vini selezionati da Monia, con originalità e quel pizzico di audacia che ci vuole. Alcune etichette sono delle sorprese.

Anche nelle colazioni privilegiato il “taglio sartoriale”. Tutto viene preparato all’istante secondo le preferenze dell'ospite. Insomma, la villa vuole essere ricordata anche per un’accoglienza e un servizio fatti come si deve.

L’idea di trasformarla in un luogo di ospitalità è una grande opportunità (come lo è per tutte le ville) per preservarla e mantenerla bella. Patrimonio da godere, che Camilla De Santi ha voglia di condividere… Anche con chi semplicemente la sceglie come meta di una passeggiata.

Le camere destinate all'ospitalità di charme sono 8 (prezzi da 90 a 300 euro) e riportano indietro nel tempo e anche la rinnovata cucina d’autore odora di campo, come del resto i prodotti da agricoltura biologica che Villa Ormaneto con il marchio Vi-Or sta proponendo ai suoi estimatori: dalle giardiniere, alle confetture, ai preparati di pomodoro; elementi coerenti con lo stile del luogo e che contribuiscono a ridargli vita. 

Luogo che è ricco di silenzi e di arte; arte originale. Arte attraverso cui Camilla esprime la sua sensibilità… La stessa con cui accoglie gli ospiti (molti dei quali arrivano dall’estero) e la stessa con cui organizza gli eventi culturali di ‘Ville da leggere’, rassegna letteraria promossa con l’associazione “Ville venete dell’Adige”.

Villa Ormaneto ha tanta storia e tante storie da raccontare… Piace che sia una generazione di giovani a stimolarne la narrazione e la valorizzazione.

La villa, come hotel e ristorante, figura nell'edizione 2023 della guida francese "Le Collectionneurs", che descrive con un pizzico di poesia anche l'ombra dei suoi alberi centenari

 

 

0 Commenti

Lascia un commento

Acconsento al Trattamento dei miei dati Personali nel rispetto del reg. 2016/679/UE e dichiaro di avere letto l'informativa sulla Privacy

RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 124 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP, associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

Acconsento al Trattamento dei miei dati Personali nel rispetto del reg. 2016/679/UE e dichiaro di avere letto l'informativa sulla Privacy
Accetto di ricevere informazioni in merito a promozioni, news ed eventi relativi a questo sito in conformità al nuovo reg. 2016/679/UE sulla Privacy.