VILLA FRANCIACORTA ISOLA FELICE

I cambiamenti climatici portano con sé nuove e diverse prospettive di vocazionalità in viticoltura. In questo 2022 così asciutto diversi contesti produttivi, anche storici e fortemente qualitativi come la Franciacorta, riflettono sull’eventualità di ragionare su evoluti modelli irrigui a garanzia di una produzione sostenibile, o ricorrono a soluzioni di soccorso temporanee e talvolta complicate.

Villa Franciacorta, un’azienda di circa 40 ettari vitati situati nella parte orientale della rinomata zona vitivinicola, è incastonata in un’area delimitata a sud dal monte Delma e a nord dai monti che delimitano il lato bresciano del Sebino.
Il bacino, creato da queste montagne, raccoglie correnti fredde che scendono da nord, dalla Vallecamonica e dalla valle Trompia, mitigando il periodo estivo, tendenzialmente più fresco rispetto al contesto medio.

I terreni vitati dell’azienda sono caratterizzati da suoli profondi ricchi di marne marine e argille limose e selcifero Lombardo che hanno una forte capacità di trattenere la giusta quantità di acqua. Questi suoli hanno un’importante risalita capillare di acqua che, unita a un buon approfondimento radicale (fino a 3/4 metri), consentono un perfetto rifornimento idrico.

“Una adeguata gestione agronomica che abbia come focus principale la salute della radice della pianta e del suolo riesce a valorizzare queste risorse naturali senza forzature spesso poco sostenibili e poco efficaci” scrive lo Studio Agronomico Sata.

La combinazione pedoclimatica di Villa Franciacorta sta consentendo alle vigne coltivate di sopportare in maniera efficace ed efficiente il contesto climatico dell’annata corrente: i vigneti ad oggi non mostrano nessun segno di sofferenza, continuano a vegetare senza subire perdita di superficie fogliare attiva e soprattutto mantengono le uve toniche e con buona progressione fenologica verso il completamento della maturazione.

«La zonazione,  fortemente voluta negli anni ‘70 da mio padre attraverso lo studio del suolo, e il suo profilo dei 100 ha di proprietà sono stati selezionati i 40 più vocati, la maggior parte dei quali già dal ‘500 dedicati alla coltivazione della vite – afferma a riguardo Roberta Bianchi, propietaria di Villa Franciacorta - terreni con importante presenza di biodiversità di popolazione e quindi ricchi dì sostanza organica. Ci accingiamo quindi a procedere con i primi dati delle curve di maturazione prospettando una vendemmia in tempi adeguati, con un ciclo tale da concedere tutto il tempo necessario a conseguire complessità ed equilibrio del quadro analitico ed organolettico. Il panorama a Villa Franciacorta oggi è di un verde intenso, a tratti quasi blu. Un’isola felice? Certamente sì, non a caso Gabriele Rosa nel1852 nel suo trattato sui vini evidenziava proprio il valore dei vini di “Monticello” e questo convinse mio padre a crederci ed oggi è per tutti noi una conferma.”

www.villafranciacorta.it

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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