TRA KRAPFEN E CROSTOLI IL CARNEVALE DOLCE DELL’ALTO ADIGE

Il Carnevale porta con sé allegria, maschere, colori e, naturalmente, dolci. A Bolzano e in tutto l’Alto Adige questo è un periodo particolarmente goloso con le primizie tipiche della stagione che iniziano presto ad affacciarsi nelle pasticcerie, nei bar e nei ristoranti.


La partenza non può che essere dedicata al Krapfen, un dolce di origini tedesche chiamato anche Berliner realizzato con pasta di farina di grano, lievito, latte, zucchero, burro, tuorlo e sale. Il tutto viene poi fritto con un’immersione in strutto o grasso riscaldato fino a 150 gradi. Una grossa siringa per dolci sarà poi utile per inserirci il ripieno: solitamente crema pasticcera, marmellata di albicocche o cioccolato. La spolverata di zucchero a velo o la glassa concludono la meravigliosa opera. Perché, però, il Krapfen è tipico del Carnevale? Perché veniva utilizzato per fare gli scherzi riempiendolo di senape o di segatura.  


Il capitolo crostoli apre prima di tutto una questione lessicale. Questi dolci, infatti, hanno svariati nomi in Italia: dalle frappe alle bugie, passando per galani, chiacchiere o cenci. A Bolzano, la dizione più diffusa è proprio quella veneta, ma non è certo l’unica. Più semplice la loro descrizione: deliziose sfoglie fritte spolverate di zucchero a velo. Sembra che la loro origine risalga addirittura agli antichi romani, a testimonianza di una tradizione antichissima nella Penisola Italiana.  In ordine sparso, possiamo inserire tra i dolci di Carnevale anche le frittelle, le castagnole ripiene o gli Strauben. Tutte ricette che, a differenza di krapfen o crostoli, sono diffuse tutto l’anno, ma con sapori tipici del periodo. In particolare, gli Strauben sono grandi frittelle a spirale servite con una pioggia di zucchero e confettura di ribes o frutti rossi. La ricetta della pastella può variare da paese a paese o addirittura in base alla ricetta famigliare. Possono anche essere gustate come pasto abbondante e non solo come dessert.

www.bolzano-bozen.it

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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