TICINO CINQUE PANCHINE AFFACCIATE SUL MONDO

Semplicemente sedersi e lasciare che il mondo giri. Non postare una foto, non fare un selfie, non puntare il dito sulla cima innevata in lontananza. Accendere i 5 sensi e inspirare lo scenario davanti ai propri occhi. In Ticino ci sono 5 panchine che potrebbero diventare le vostre preferite.

Una panchina sull’UNESCO - Nel Mendrisiotto si può passeggiare su milioni di anni di storia per poi sedersi comodamente ad osservare il panorama. Camminando sul Monte San Giorgio la salita si fa sentire, ma ad accogliervi c’è un panorama mozzafiato… e un piccolo rifugio pronto ad offrire ristoro per pochi soldi.
La salita che da Meride porta fino alla cima del Monte San Giorgio lungo un percorso acciottolato è abbastanza faticosa: supera un dislivello di circa 500 metri e l'ultimo pezzo, dove la cima è lì che sembra vicina e ti osserva dall’alto, è esposto al sole e richiede ancora un ultimo sforzo. Poi però, una volta arrivata in cima, il panorama mozzafiato è un premio stupendo per i vostri occhi: quella terrazza sul Lago di Lugano, su Melide e Morcote e sulle splendide montagne ha una bellezza impagabile e il panorama sembra essere in posa davanti alla comoda panchina.

Una panchina nel Parco San Michele (Lugano) - Situato a Castagnola, sul pendio del Monte Bré, il Parco San Michele offre la vista panoramica più affascinante di tutta Lugano. Immersi in questo luogo incantato, la città sottostante e il suo traffico appaiono insignificanti a confronto degli orizzonti che lo sguardo può abbracciare e delle sensazioni che la natura può suscitare.

Una panchina tra le rovine del villaggio Prada (Bellinzona) - Un’aura di mistero circonda le rovine del villaggio di Prada. Abitato sin dal Medioevo (prima attestazione 1381), nel 1583 contava ancora 40 famiglie (160 - 200 persone) che godevano degli stessi diritti e privilegi di coloro che abitavano nel borgo, con il diritto di partecipare alle sedute del Consiglio di Bellinzona.

Una panchina a Cardada (Locarno) - A Orselina, vicino al Santuario Madonna del Sasso, c'è la stazione di partenza della funivia per Cardada. Per arrivare alla stazione di partenza c'è la bellissima variante di utilizzare la Funicolare Locarno-Orselina.
Da visitare a Cardada il promontorio paesaggistico o passerella che si inoltra nel bosco come una fuga. Nel pavimento di granito della passerella sono incavati alcuni segni simbolici che accompagnano il visitatore nella parte terminale, dove sono raccontati brevi testi e immagini rapportati ai luoghi, di cui narrano alcune particolarità e la storia. Da qui la vista sul Lago Maggiore è sconvolgente e indimenticabile.

Una panchina a Mergugno nel bosco giallo (Brissago) - Il Bosco Sacro di Mergugno è unico in Svizzera. Vi cresce abbondante il maggiociondolo di montagna, piccolo albero che raggiunge un’età venerabile.  I luoghi invitano alla camminata lenta. Gli scenari forestali sono unici, il panorama sul Lago Maggiore grandioso.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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