TERRAZZA MIRADOR, OASI BALEARICA NEL CUORE DELLA CAPITALE
Food in stile fusion e mixology mediterranea
“La nostra filosofia è duplice, balearica nella miscelazione e fusion nel food. In particolare per la drink list ci siamo ispirati a tutte le cale più famose delle spiagge iberiche. Quindi protagonista il rum, l’agave nella doppia declinazione tequila e mezcal”. Si riassume in questa sintetica descrizione del bar manager Simone Merolla, il mood della Terrazza Mirador, uno dei luoghi cool dell’estate romana.
Tra palme e vegetazione, ubicato nel meraviglioso giardino dell’hotel Villa Agrippina, della compagnia Gran Melià Hotel International, seduce con il suo tocco tutto mediterraneo. Un progetto che vede in cabina di regia Aldo Nascimbeni e Riccardo Sargeni, partners della società Mirador Group che si occupa di progettazione e sviluppo di concept e format nei settori food, beverage, entertainment.
La drink list, messa a punto dal barman Abram Codazzo, già dietro il bancone di Amaro Lobby Bar, sempre all’interno di Villa Agrippina è il pass per fuggire dal caos della città e sognare tramonti ibizenchi . Come spiega il bar manager di Mirador, Simone Merolla: “Tra i must dei nostri signature imperdibile è Cala Tarida, località balneare preferita dai business man di tutto il mondo. Ovvero 42 Below Vodka, St. Germain, Ginger Vermouth, lime e assenzio. Un twist sul Martini cocktail reso più morbido dal vermouth allo zenzero. Ma anche il Codolar, a base di Bombay Sapphire Gin, agrumi, umami mix e Prosecco, uno spritz dalle atmosfere quasi asiatiche. Noi vogliamo dare questo imprinting al nostro lavoro, sapori e flavour da tutto il mondo. Quello che rispecchia anche la filosofia di cucina del Mirador, fusion ma contaminata da Giappone e dai paesi di tutto il mondo. Da noi si può spaziare dal tandoori al ceviche passando per il sushi. E per esaltare al meglio il gusto suggeriamo il pairing con i cocktail. I nostri abbinamenti sono studiati, valutando le varie ricette e bilanciamenti funzionali ai piatti. Ritengo che esistono portate che possono essere esaltate molto più da un Negroni piuttosto che da un calice di vino. Questa idea è corroborata anche dalla nostra clientela, sempre più propensa a bere in questa maniera. Ovviamente siamo favoriti dall’essere all’interno di una struttura ricettiva di respiro internazionale, con ospiti molto drink oriented. Ma noto che anche i romani e gli italiani stanno adagiandosi su questo trend. Mi piace anche quando i clienti hanno le idee abbastanza chiare. È il motivo per cui prepariamo tantissimi Martini, Old Fashioned, o Pornstar Martini, addirittura suggerendomi il bicchiere dove servirlo. Inoltre siamo felice quest’anno della collaborazione con St.Germain. Un brand iconico protagonista del comparto degli spirits. Lo utilizziamo molto in miscelazione, sia nei signature che nei classici quali l’Hugo”.
Tra gli altri signature occhio al Gracioneta, con Martini Riserva Speciale, Bitter Martini Riserva Speciale Rubino,Mezcal e Balearic Sherbet e al Maesquida con Pisco, Sexy wine cordial, Organic Ginger ale. Ben eseguiti anche i classici Iba e i mocktail.
Naturalmente il Mirador non è una location solo per aperitivo o after dinner. Alle pendici del Gianicolo si può cenare in tutta tranquillità gustando la cucina con le proposte del team guidato dallo Chef giapponese Koji Nakai, che oltre a mettere a punto i piatti del Ristorante Japanese & Fusion si occupa anche della formula aperitivo.
Il menu del Ristorante si divide in due parti. Una racconta il rispetto verso la tradizione giapponese, messo in pratica con il trattamento del pesce, lavorato non appena arriva al locale, “purificato” con sale o con soluzioni saline a seconda della provenienza, seguendo una pratica orientale, la stessa che si usa nella costruzione dei piatti, seguendo il pentagono dei gusti. L’altra parte, invece, presenta piatti fusion realizzati con ingredienti e ricette provenienti da tradizioni culinarie diverse. In pieno Japanese Mood si potranno degustare ottimi ravioli giapponesi (con carne, pesce e vegetariani), nigiri, hosomaki, uramaki, veggie roll, temaki e sashimi. Il Fusion invece spazia tra tartare di salmone con avocado e salsa ponzu, cevice di spigola, hamburger di Wagyu e Salmon Tandori, cotto al forno e marinato con spezie e latte di cocco.

Sabino Cirulli
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