TENUTA BOCCA DI LUPO: I GRANDI VINI PUGLIESI SFILANO AL JACKIE O

Nell'ambito della rassegna Wine Club

Per gli appassionati dei grandi vini è diventato rapidamente un appuntamento di culto. È l’iniziativa Wine Club, che il celebre locale romano Jackie O, nato nel 1972 per volere di Gilberto Iannozzi, padre di Veronica, attuale proprietaria insieme alla madre Beatrice, dedica alle più importanti cantine sul panorama enologico nazionale ed internazionale. 

Un viaggio tra imperdibili bottiglie condotti da due anfitrioni d’eccezione quale la famosa giornalista e divulgatrice Chiara Giannotti e il talentuoso sommelier resident Manuel Pompili. 

Nella “tappa” del 6 marzo protagonista la Puglia, con la Tenuta Bocca di Lupo, ubicata a Minervino Murge(BT). Come spiega Vito Palumbo che si occupa in prima persona dell’azienda ceduta vent’anni fa alla famiglia Antinori: “Questi vini rappresentano una Puglia che non sembra Puglia, lontana dall’immaginario collettivo che pensa subito al Salento e alla Valle d’Itria con la sua iconica terra rossa. Il  paesaggio dove nascono i nostri vini, è quasi lunare. Siamo a pochi passi dalla Campania e dalla Basilicata in una terra acraica e magica che Lina Wertmuller immortalò nel suo film capolavoro I Basilischi, girato proprio a Minervino Murge. La nostra tenuta sorge nell’area DOC Castel del Monte, un territorio famoso ed amato dallo stupor mundi Federico II d Svevia. I vigneti crescono a circa 300m  sul livello del mare, in piena Murgia. Le escursioni termiche, i rigidi inverni, le gravine e la vicinanza del vulcano Vulture sono le peculiarità di questo territorio. Un territorio che produce vini con cui vogliamo far conoscere la grandezza della Puglia nel mondo”.

Durante la serata è stata proposta una degustazione delle più celebri bottiglie della cantina in abbinata ad alcuni piatti, studiati dallo chef del Jackie O per esaltarne le qualità.

Si è partiti con un Pietrabianca Castel del Monte D.O.C. Chardonnay 2022. Nel nome ricorda le rocce in cui i contadini si imbattono durante la preparazione del terreno e che, una volta macinate, diventano parti del terreno e esaltano gli aromi dei vini che nascono. Un vino in cui si uniscono in equilibrio lo Chardonnay e il carattere unico del Fiano. In degustazione è stato accostato Un crostone di pane con polpo verace affogato.

A seguire, il Locone, un cabernet fragrante, sapido, dalla beva intrigante che mixa la sua natura internazionale con l’identità pugliese. Esaltato da un piatto di cavatelli pugliesi con ragù di capriolo e bacche di ginepro.

Spazio poi al must dell’azienda, l’Aglianico. Dal colore rosso rubino vivo e intenso, è caratterizzato da sentori di frutta rossa come marasca, ribes e melograno maturo con sentori speziati di pepe bianco e liquirizia e note balsamiche, è stato proposto con un rosti di patate con stracotto di manzo alla picchiapò. 

Dulcis in fundo, conclusione di una cena entusiasmante con il Kaloro, un Moscato di Trani DOC che colpisce per la piacevole freschezza, morbidezza e mineralità.


 

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Sabino Cirulli

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