SALONE EVA, CHARME E CUCINA GOURMAND NEL CUORE DI ROMA

Nel salotto capitolino dell'Hotel Hassler a Trinità dei Monti

Amato dai romani e dai turisti di tutto il mondo, l’Hotel Hassler è da quasi 130 anni il punto di riferimento a Roma e in Italia per l’ospitalità d’eccellenza. Fondato nel 1893 sulla sommità della Scalinata di Trinità dei Monti, appartiene dagli anni ‘20 alla famiglia Wirth, celebre dinastia di albergatori svizzeri. Guidato da oltre 40 anni da Roberto E. Wirth, prematuramente scomparso a giugno 2022, oggi è gestito da Roberto Wirth, Presidente Esecutivo, e sua sorella Veruschka Wirth, Amministratore Delegato, che ne hanno preso le redini, determinati a proseguire il lavoro del padre con l’obiettivo di traghettare l’hotel nel futuro, mantenendo sempre altissimi gli standard qualitativi.

Oltre al ristorante panoramico Imàgo, 1 stella Michelin, l’hotel ha un altro suo punto di forza nel Salone Eva, un raffinato ristorante che vanta anche un incantevole e rigoglioso giardino interno per il periodo estivo, il Palm Court, che accoglie cittadini e turisti dalla prima colazione sino al dopo cena, con una cucina tradizionale, sia italiana che romana, magistralmente eseguita, secondo un concetto contemporaneo di leggerezza, salubrità e gusto.

Lo chef è Marcello Romano, vero hassleriano nell’anima, talentuoso cuoco campano che ha fatto del rispetto per le materie prime e dell’equilibrio nutrizionale dei piatti, i suoi punti cardineEntrato all’Hassler nel 1996, è cresciuto negli anni sino a ricoprire il ruolo di Executive Chef dell’albergo traducendo in realtà l’idea della proprietà di proporre piatti sempre fragranti a base di ingredienti che variano al susseguirsi delle stagioni. 

A seconda della stagione, gli ospiti vengono accolti in due ambienti dall’allure suggestiva e dal fascino particolare. Il Salone Eva è il raffinato salotto ideale per trascorrere magiche serate nei periodi più freddi mentre il Palm Court con il suo lussureggiante e fresco giardino è perfetto per momenti indimenticabili all’aria aperta. 

D’estate si attraversa l’hotel e si accede al cortile interno, il Palm Court, dominato dalla rigogliosa parete verde dove, come in un perfetto mosaico, trovano posto piante e fiori colorati, statue e anfore di epoca romana. Qui, tra tavoli e sedie in ferro battuto, si può assaporare un pranzo o una cena raffinata ma anche un dopo cena all’aria aperta con i drink realizzati dagli abili bartender dietro al grande bancone esterno. 

D’inverno invece, oltrepassata la soglia dell’albergo, un cancello dorato si apre sul Salone Eva, un angolo di eleganza e raffinatezza senza eguali dove trascorrere un pranzo o una cena, ma anche l’ora del tè, dell’aperitivo o del dopocena, tra arredi eleganti e accoglienti. Andrea Moschetti, Bar Manager, accoglie gli ospiti col suo savoir faire avvolgente, coadiuvato dalla brigata di servizio e dai bartender guidati dal Barman Stefano Santucci. Ci si accomoda tra l’oro, il verde smeraldo e il rosso rubino delle preziose tappezzerie mentre lampade antiche, specchi e statue impreziosiscono la sala insieme ai sontuosi drappeggi e incantevoli affreschi sul soffitto. Il camino in marmo, con le sue sinuose venature, incornicia la parete di fondo insieme alle poltrone damascate. 

In fondo al locale, una porta conduce a un piccolo gioiello nascosto: è l’Hassler Bar, quasi un vero speak-easy celato allo sguardo, con il suo accogliente bancone in legno, dove è possibile accomodarsi su alti sgabelli per sorseggiare ottimi cocktail e distillati di pregio. Accanto c’è la Cigar Room, un salottino molto ambito dai fumatori alla ricerca di un rifugio confortevole ed elegante. 


Cucina schietta, genuina ma di grande raffinatezza, a metà strada tra la tradizione gastronomica laziale, romana e campana. Questi sono i punti di forza del Salone Eva e dei menu ideati dall'Executive Chef Marcello Romano, realizzati con prodotti stagionali e di altissima qualità e sempre legati a doppio filo tra passato e futuro. Attento, da sempre, ai problemi di intolleranze alimentari e al giusto equilibrio di nutrienti nei singoli piatti, Romano crea i suoi menu con grande cura per le cotture e il bilanciamento dei grassi. Attenzione che si amplifica con l’arrivo della primavera e il menu della stagione calda che vede, accanto ai cavalli di battaglia come il Club Sandwich e i primi della tradizione come Amatriciana e Carbonara, piatti nuovi e di grande gusto. 

Non mancano proposte vegetariane, di carne e di pesce, come si evince già dagli antipasti dove si possono trovare la selezione di Frittatine di pasta impanate al pane panko, omaggio alla cucina campana, ma anche i gustosi Fiori di zucca in pastalla ripieni di ricotta di bufala campana D.O.P. e alici del Cantabrico. E ancora il Vitello tonnato cotto a bassa temperatura con mini taccole e patate viola e la fresca e gustosa Insalata di seppioline grigliate con panzanella ai pomodori misti. 


Tra i primi spazio ai Mezzi paccheri di Gragnano alla crema di zucchine romane e polpa di granchio reale, un piatto perfettamente equilibrato tra cremosità e gusto, e al Risotto al pesto di basilico gigante con fondata di parmigiano e scaglie di pomodoro.

Anche i secondi spaziano tra proposte di carne e di pesce come l’ottimo Filetto di salmone arrostito, glassato agli agrumi e servito con indivia e spinaci o il Filetto di vitello alla milanese con spinaci e melanzane. Due i contorni in menu: Scarola ripassata all’olio di oliva con olive nere di Gaeta e uvetta disidratata e la Cicoria ripassata con aglio novello e peperoncino dolce calabrese.

Per un pasto veloce non mancano le Pinse fatte in casa, a lunga lievitazione, farcite con condimenti freschi e fantasiosi come salmone affumicato e burrata, o con zucchine alla scapece e pomodori San Marzano essiccati o, ancora, con pomodori freschi e mozzarella, rigorosamente di bufala campana D.O.P. 


Sempre presenti in menu anche gli hamburger come il Cheeseburger e quello con carne macinata, cheddar, uovo bio e bacon. Leggere ma ricche di gusto le insalate, perfette per un pranzo sfizioso ma sempre con un occhio di riguardo al benessere. 


Tra i dolci della pastry chef Martina Emili, a conquistare i palati ci pensa invece il Tiramisù Nocciolato Hassler ripieno di mascarpone, craquelin al caffè con salsa di cioccolato e polvere di anice, che dona freschezza e pulisce il palato, o La Dolce Tentazione di Eva, uno strudel di mele, aromatizzato alla cannella, racchiuso all’interno di una mela di cioccolato bianco e avvolto in una voluttuosa al mascarpone. 


Freschi, curati e, soprattutto, colorati. I drink dell’Hassler Bar sono tutti accomunati da una caratteristica principale: l’aspetto visivo. Se è vero, infatti, che un piatto si inizia a gustare prima con gli occhi, lo stesso principio può esser applicato anche ai cocktail. Per questo è stata realizzata una carta dei drink basata sui profumi, arricchita da guarnizioni a base di frutta fresca e fiori eduli. 


Acidità e dolcezze si alternano al palato, sorso dopo sorso, grazie all’utilizzo di frutta di stagione come more, ribes, lamponi e ciliegie, e sentori più esotici come il passion fruit e l’ananas, ma anche grazie a liquori e distillati internazionali che richiamano alla memoria sapori lontani. Tra questi il Pisco, un’acquavite peruviano ricavata dalla distillazione del vino bianco e rosato, e lo Chambord, un liquore di lamponi originario della Francia centrale - precisamente della Valle della Loira - dal colore scuro e dalla consistenza sciropposa. 


Tra i drink signature si possono trovare l’Hassler Spritz a base di Italico, lime, prosecco e splash soda, e il Foamy Negroni a base di gin, vermouth Carpano e Gran Marnier. E ancora 1893 Sour, un cocktail realizzato con bourbon, limone, zucchero e albume, e Spicy n’ Frozen con tequila, succo di arancia, lime e tabasco. Per gli amanti dei sapori più dolci ed esotici, in menu si può trovare anche 7th Eaven, un drink a base di vodka, sciroppo di vaniglia, limone, prosecco e purea di melone, mentre chi predilige i sentori più fumé non può perdere lo Smoke Mary con bourbon, Chartreuse Verte (un liquore unico al mondo realizzato con radici, spezie e invecchiato in botti di rovere), Carpano e rosmarino affumicato. 
 

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Sabino Cirulli

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