Rimpatriata da brividi: la "Valanga azzurra" si ritrova dopo 50 anni da Thoeni al "Bella Vista" di Trafoi


 

"Adunata, campioni!". Gustav Thoeni chiama, la Valanga Azzurra risponde. E non poteva essere diversamente, quando l'invito arriva da uno che ha vinto 4 Coppe del mondo, cinque ori mondieli, uno olimpico (con due argenti), più 24 gare di Coppa del mondo... Mitico Thoeni, campione di bravura e di modestia.

Domenica scorsa (14 gennaio) i campioni dell’ormai leggendaria impresa sportiva di Berchtesgaden nel 1974 si sono ritrovati per festeggiare l'importante ricorrenza insieme ad alcuni ospiti d’eccezione: cornice della reunion l’hotel Bella Vista di Trafoi, lungo la strada dello Stelvio, fondato dal bisnonno del campione di sci alpino nel 1875 e tutt’ora, dopo 5 generazioni, gestito dalla famiglia Thoeni. Con Gustavo impegnato a pieno titolo.
 
Ospiti d’onore i compagni della “Valanga Azzurra”, sì proprio loro. Infiammarono una generazione, rendendo lo sci alpino uno sport poolare. E parliamo di Piero Gros, Helmuth Schmalzl e Tino PietrogiovannaHerbert Plank, Franco Bieler, Marcello VaralloPaolo De Chiesa, oggi giornalista e commentatore sportivo, e il mito che ha saputo portare avanti l’eredità sportiva di quella generazione, Alberto Tomba. Un’occasione per ricordare anche chi non ha potuto festeggiare questo traguardo: in memoria di Erwin Stricker, Roland Thoeni e Fausto Radici, erano presenti le rispettive mogli Linda Stricker, Flopsy Thoeni ed Elena Matous-Radici, infine Chicco Cotelli che ha ricordato il fratello Mario, storico commissario tecnico della Valanga Azzurra scomparso nel 2019. Presenti anche il regista Giovanni Veronesi e il produttore Domenico Procacci, al lavoro in questi mesi sul docufilm “La valanga azzurra”, che testimonierà anche questo storico evento.
 
Una rimpatriata d’eccellenza per ricordare quell’inedita impresa sportiva in cui, per la prima volta, 5 sciatori azzurri occuparono a Berchtensgaden (in Germania) le prime 5 posizioni della gara di slalom gigante di Coppa del mondo. Risultato che consacrò lo sci di fronte al grande pubblico tanto da farlo diventare un fenomeno sociale e culturale nell’Italia degli anni ’70: la “Valanga Azzurra” fu capace di emozionare gli italiani e soprattutto di rendere popolare uno sport fino a quel momento considerato “elitario”.
 
«Ritrovarsi 50 anni dopo è una grande emozione: con alcuni tra loro ci siamo visti e incontrati negli anni, ma è sempre difficile trovare un’occasione in cui siamo tutti quanti insieme, come stavolta» ha dichiarato Gustav Thoeni. «Sarà un segno del destino, ma in questi giorni c’è una bellissima neve qui a Trafoi: faremo una bella sciata insieme come ai vecchi tempi».

Che dire? Una rimpatriata quasi irripetibile.

 

Nella foto:

In piedi, da sinistra: Chicco Cotelli (staff tecnico della Valanga Azzurra, fratello dell'allora ct degli Azzurri di sci, Mario Cotelli), Giovanni Veronesi (regista e autore del docufilm "La Valanga Azzurra"), Flopsy Thoeni (vedova di Roland Thoeni), Alberto Tomba, Paolo De Chiesa (atleta della Valanga Azzurra, oggi giornalista e commentatore sportivo), Karl Demetz, Franco Bieler, Piero Gros, Elena Matous-Radici (vedova di Fausto Radici), Herbert Plank, Marcello Varallo, Domenico Procacci (produttore del docufilm "La Valanga Azzurra") e Lorenzo Fabiano (autore de "La Valanga Azzurra").
Seduti, da sinistra: Massimo Di Marco (giornalista sportivo che coniò l'espressione "Valanga Azzurra"), Gustav Thoeni, Linda Stricker (vedova di Erwin Stricker, terzo sul podio di Berchtesgaden), Helmuth Schmalzl e Tino Pietrogiovanna.

Davanti: Petra Maria Thoeni e Stephan Gander (figlia e genero di Gustav Thoeni, gestori dell'hotel Bella Vista)

 

0 Commenti

Lascia un commento

Acconsento al Trattamento dei miei dati Personali nel rispetto del reg. 2016/679/UE e dichiaro di avere letto l'informativa sulla Privacy

RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 132 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP, associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

Acconsento al Trattamento dei miei dati Personali nel rispetto del reg. 2016/679/UE e dichiaro di avere letto l'informativa sulla Privacy
Accetto di ricevere informazioni in merito a promozioni, news ed eventi relativi a questo sito in conformità al nuovo reg. 2016/679/UE sulla Privacy.