PESCARIA, IL FAST FOOD DI MARE DIVENTA GOURMET
Prossime aperture Bari e Napoli
Un nome che è sinonimo di fast food di pesce nel segno dell’eccellenza della materia prima. Pescaria ha presentato, in un press dinner, nel suo punto vendita di Roma, a due passi dal Vaticano, alcuni dei must della sua offerta gastronomica cui si è aggiunta, una grande novità. Preparata direttamente in loco dallo chef stellato Peppe Guida, una rivisitazione di un piatto emblema della cucina barese, gli spaghetti all’assassina arricchiti nella variante di mare, dal polpo.
Nel menu è stato proposto un trittico di panini firmati dallo chef che esaltano i sapori del mare e delle verdure. In Calamanero lo chef ha scelto il pan brioche per aggiungere una nota dolce bilanciata dalla freschezza del limone e dalla cremosità della ricotta con un richiamo alla zucca. Il pesto di basilico e mandorle completa il tutto apportandogli un profumo inebriante. Polperone nasce dal ricordo dell’insalata di peperoni arrosto con la provola tradotto nell’abbinamento fra polpo arrosto, peperoni e fiordilatte affumicato. Il terzo invece sposa l’idea di un ingrediente che rappresenta il comfort food nella stagione più fredda, ovvero il salmone, esaltato dalla bufala che aggiunge rotondità e dalla rucola che sgrassando dona una nota amarognola. Il pesto infine con il tartufo, la frutta secca e il parmigiano lega ogni ingrediente con eleganza.
L’evento romano è stato anche l’occasione per approfondire, con l’amministratore delegato, Leonardo Volpicella, le ultime novità in casa Pescaria: “Il 2024 è stato un anno di ripartenza perché dopo che la proprietà è passata tutta nelle mani di Brainpull ci siamo ristrutturati. Avevamo vissuto un anno complesso e abbiamo posto delle basi per di riorganizzare l’azienda dopo alcune chiusure tra cui Padova. Si è puntato ad aumentare le marginalità e implementare i punti vendita, riducendo gli sprechi. Ad oggi abbiamo nove store tra cui quello originario di Polignano, che è anche il più attivo in termini di fatturato, cui si somma anche il pop up invernale a Courmayeur. Una formula dinamica che ci sta dando soddisfazioni e che sicuramente ripeteremo in altre location in estate. Auspichiamo poi di aprire altri locali in giro. Sicuramente nella Capitale che per dimensioni e pubblico può tranquillamente ospitarne altre due e poi in tempi brevi avremo anche gli store a Bari e Napoli. In particolare il capoluogo partenopeo è molto stimolante perché equivale ad approdare nella patria dello street food. Sicuramente stiamo ripensando la tipologia di metratura perché la scelta nel passato di aprire posti troppo grandi è risultata non funzionale. I costi di gestione lievitano in maniera esorbitante. Puntiamo ad un’inversione di tendenza. A Lecce abbiamo inaugurato un posto di 60mq con 30mq di magazzino, piccolo ma molto agile. Il futuro è in location di massimo 150mq. Inoltre bisogna considerare che in città come Roma, Milano e Torino funziona in maniera rilevante anche il delivery che copre oltre il 25% del fatturato globale”.

Sabino Cirulli
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