PERRINA LA NUOVA CLEMENTINA TARDIVA MADE IN ITALY

Iniziata in Campania la prima raccolta della nuova varietà di clementine tardive made in Italy. Si chiama "Perrina" ed è frutto di una mutazione spontanea della clementina "comune", individuata dall'agronomo calabrese Francesco Perri (da cui prende il nome) che ne è in termini tecnici il “costitutore” e sperimentata per decenni insieme all’istituto di ricerca pubblico CREA OFA. Matura dalla seconda metà di gennaio fino agli inizi di febbraio ed è nata dagli investimenti di Op Armonia, una delle principali aziende agrumicole italiane con sede e stabilimenti a Battipaglia (SA).

Nella campagna di raccolta 2023-24, la prima per questa varietà, sono previsti 80 mila kg di frutti che provengono dai 20 ettari di agrumeti di ultima generazione nelle campagne del salernitano, tra Eboli e Battipaglia. Si tratta dunque di una produzione limitata, che verrà commercializzata attraverso il marchio Dolce Clementina nella fascia premium e sarà in commercio nella Gdo italiana a partire da metà gennaio 2024.

"Questa varietà tardiva – spiega Marco Eleuteri, presidente di Op Armonia - colmerà il buco produttivo creato dall'obsolescenza varietale della clementina comune. Grazie al programma di miglioramento varietale della clementina italiana, sono stati realizzati dal 2017 ad oggi, centinaia di ibridi attualmente in osservazione nei nostri campi sperimentali, e c'è una buona probabilità di individuare qualche nuova varietà di clementine e mandarino-simili con caratteristiche qualitative superiori a quelle delle varietà presenti sul mercato, o quantomeno, con caratteristiche distintive rispetto alle attuali: si pensi alle nuove varietà di agrumi "easy pealer" a polpa pigmentata, verso i quali c'è un grandissimo interesse sul mercato agrumicolo internazionale".

I maggiori competitors nel segmento delle clementine sono i paesi del bacino del Mediterraneo, primo tra tutti la Spagna, poi le produzioni del Nordafrica (Marocco ed Egitto), così come di Israele, Turchia e Grecia. L'Italia in questo segmento di produzione, negli ultimi 30 anni ha perso progressivamente rilevanza internazionale; dall'essere un esportatore netto di clementine/mandarini, nell’ultimo decennio è diventato importatore netto. “Proprio alla luce di questa debacle – sottolinea Eleuteri - assume ancora maggiore importanza l'attività di ricerca e innovazione, senza la quale sarebbe impensabile qualsiasi intento di rilancio del settore“.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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