PEPPO: IL PESCE POVERO OMAGGIA LE TRADIZIONI NATALIZIE
La filosofia gastronomica del patron Salvatore Salmeri
A Roma è un indirizzo di culto. Anzi due. Parliamo di Peppo. Un’osteria che già dal nome (Pizza E Pesce Povero) mette in chiaro la filosofia gastronomica adottata dal patron Salvatore Salmeri. Un format di successo, da qualche mese replicato anche a Cinecittà, un'insegna ristorativa dall’atmosfera vivace e accogliente.
Le festività natalizie rappresentano l'occasione per scoprire questa talentuosa cucina che regala sapori spesso ingiustamente trascurati.
Per il 24 la proposta si chiama Natale a casa e comprende antipasti quali Arancino alla crema di scampetti, Insalatina di polpo e patate, Carpaccio di pescato e verdurine croccanti, Panzanella con bufala e alici marinate, per continuare con Lasagnetta al ragù di pesce, Ravioli di ricotta e limone con tartare di gambero rosa. Come secondi Ombrina con crema di patate e carciofo e la Frittura di Peppo, quindi in chiusura Bombette con crema pasticcera al Calvados.
A Capodanno il menu si apre con gli entrée: Arancino ai frutti di mare, Misto crudo di Peppo (ostrica, carpaccio di pescato e tartare di gambero rosa), Polpo rosticciato con salsa allo yogurt, lime e avocado, e poi Paccheri ripieni di seppia e patate con salsa alla provola e datterini confit, Gnocchetti di patate allo scoglio con crudo e cotto di mare. Si passa poi al Pescato del giorno con carciofi e puntarelle e infine Torta caprese al limone con salsa di cioccolato bianco e passion fruit; allo scoccare dei dodici rintocchi, immancabili Cotechino e lenticchie.
Invece sia Natale che a Santo Stefano il locale è sempre aperto con menu alla carta.
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Sabino Cirulli
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