PALAZZO DURAZZO: A GENOVA UN HOTEL DI SOLE SUITE

Nel cuore della città antica

Dodici suite e un lounge bar nel cuore della città antica. Questa l'offerta di Palazzo Durazzo che ha introdotto un nuovo concetto di ospitalità a Genova. Proprietà dei discendenti della famiglia genovese che ne commissionò la costruzione più di quattrocento anni fa, questo palazzo ha riaperto le porte l’estate scorsa dopo un restauro durato sette anni.

Dopo anni in cui venne utilizzato come campus universitario, l’edificio torna oggi alle sue origini a
seguito del restauro curato dall’Architetto Emanuela Brignone Cattaneo – moglie del proprietario Giacomo Cattaneo Adorno – e sotto la direzione artistica di Cesare Barro, con l’obiettivo di trasformare la scena dell’ospitalità in città.

Grazie alla sua forte visione creativa, alla sua esperienza e all’amore per la città, Emanuela Brignone Cattaneo è stata fondamentale per il progetto di restauro dell’edificio – parte del complesso dei Palazzi dei Rolli, patrimonio dell’UNESCO - diventato una delle aperture più attese degli ultimi anni nella scena genovese.

L’idea alla base del progetto è sempre stata quella di rispettare quanto più possibile l’eredità storica
del palazzo, mantenendo le sue caratteristiche architettoniche originali, tra cui la facciata sontuosamente decorata, i saloni eleganti, gli affreschi e il pavimento del terrazzo, apportando un
tocco contemporaneo grazie all’esposizione di opere di artisti come Sam Falls, June Paik e Tomás
Saraceno.

Il Palazzo – da sempre proprietà della famiglia di mio marito – ha accolto le figure più prominenti in visita a Genova; da cardinali a principi, passando per governatori e uomini di stato: ci sembrava naturale, quindi, restituirgli il prestigio di un tempo. Palazzo Durazzo, come appare oggi, è il frutto di sette anni di un attento restauro mirato a preservare la sua storia. Gli ospiti sono invitati a provare una nuova esperienza in questa città ricca di cultura, che viene molto spesso sottovalutata,” ha commentatoEmanuela Brignone Cattaneo, architetto e proprietaria.

Ogni suite dell’hotel – progettata per essere unica – abbina sapientemente elementi storici e pezzi d'antiquariato, al design italiano contemporaneo. Per gli amanti dell’arte barocca sono perfette la suite Il Doge, con vista sul porto e il soffitto affrescato che celebra la gloria del primo proprietario Stefano Durazzo; la Quattro Stagioni, con il letto a baldacchino e una cappella privata al suo interno, oppure L’Oriente, dove la carta da parati Chinoiserie importata dalla Compagnie des Indes si sposa perfettamente con i tritoni del XVII secolo affrescati da Domenico Parodi. Considerato come uno dei più importanti artisti della sua epoca, Parodi era molto richiesto dalle famiglie più facoltose di Genova ed era a capo di uno degli studi più importanti della città, dove lavoravano scultori, pittori e progettisti.

Il forte legame della famiglia Durazzo con il mare trova il suo climax nella suite La Conchiglia, il cui soffitto tanto evocativo quanto spettacolare è costellato di conchiglie. Al piano superiore, infine, si trovano le suite più moderne, come La Cupola, completamente bianca; I Costumi, caratterizzata da una palette di toni neutri e Le Ceramiche, un assoluto santuario di pace e tranquillità.

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Sabino Cirulli

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