NUOVI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI AD ALULA

AlUla, situata nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, è una regione di deserti e montagne aride. Eppure, aspetto fondamentale, in questo paesaggio aspro si trova una valle ricca di oasi fertili che hanno consentito lo sviluppo della vita, richiamando persone e civiltà da oltre 200.000 anni. Il risultato è che AlUla è conosciuta soprattutto per i monumenti funerari nabatei di Hegra, il primo sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Arabia Saudita, ma oltre 27.000 siti archeologici sono stati identificati all’interno dei confini del paese e ulteriori siti saranno rivelati nel corso dei prossimi mesi.

“L’Arabia nordoccidentale è stata spesso trascurata come luogo di importanza culturale in sé e per sé - spiega la Dott.ssa Rebecca Foote, Director of Archaeology & Cultural Heritage Research di RCU - per molti anni la sua importanza è stata eclissata dalla vicina Mezzaluna Fertile, la Mesopotamia fluviale, l’Egitto e le civiltà marinare che si sono sviluppate lungo il Mar Rosso. AlUla è stata vista solo come un luogo di passaggio delle persone. Tuttavia, ora stiamo imparando che AlUla è stata più di un semplice luogo di passaggio: è stata la casa e il fulcro di comunità articolate per migliaia di anni”.

Archeologi, esperti di conservazione del patrimonio culturale e altri studiosi stanno tornando ad AlUla per riprendere i lavori sul campo. Nonostante la vastità del territorio di AlUla (22.561 km²) e la ricchezza del suo patrimonio culturale, solo nel corso degli ultimi anni AlUla ha visto di più rispetto a qualche piccola spedizione archeologica. Il cambiamento è avvenuto grazie agli archeologi della Royal Commission for AlUla (RCU), l’ente governativo incaricato di sviluppare e amministrare la regione, e alle squadre da essa organizzate che coinvolgono studiosi di università, sia saudite che internazionali, istituti di ricerca, musei e altri professionisti, oltre a squadre organizzate dall’Agence Française pour le développement d’AlUla (AFALULA), partner di massima importanza.

Grazie al lavoro recente questo “gioiello del patrimonio culturale dell’Arabia Saudita” sta cominciando ad aggiungere gli anelli mancanti alla storia della regione e delle popolazioni che l’hanno attraversata, i cui discendenti vi abitano ancora oggi. Nel corso del 2021 saranno rivelati al mondo nuovi tesori del patrimonio culturale di AlUla, grazie a documentari televisivi e alla riapertura del sito di AlUla. I viaggiatori potranno presto intraprendere un viaggio nel tempo attraverso uno dei più importanti siti archeologici della regione, immergendosi in paesaggio che è abitato da oltre 200.000 anni.

Nella foto uno dei monumenti funerari nabatei che compongono Hegra, il sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità di AlUla.

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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