Non solo Amarone: c'è un'altra Valpolicella ricca di tesori sconosciuti, da gustare pedalando

Non solo Amarone… Non solo grandi vini. E chi l'avrebbe immaginato. La Valpolicella, che si trova interamente in provincia di Verona, ha molto altro da offrire, a cominciare da un territorio di straordinaria bellezza che fa da degna cornice, questo sì, ai suoi vini bandiera. Lo stesso Amarone, ma anche gli altri tesori enologici locali, come il Valpolicella, il Ripasso e il Recioto. Vini che ancora oggi perpetuano delle pratiche agricole e di cantina legate alla tradizione.

L’altra Valpolicella, quella da scoprire possibilmente in modalità slow, è una terra variegata, sospesa fra il Baldo e la Lessinia, con territori che talvolta assumono i profili morbidi delle colline e talvolta la ruvidità della montagna “rurale”, quella dei boschi e dei borghi di pietra. La bicicletta è il mezzo ideale per andare alla scoperta di questa Valpolicella “alternativa”, dall’anima semplice e green, ma anche fortemente legata al mondo contadino e ai suoi valori. Basta guardare le vite ancora allevate secondo il tradizione sistema della pergola veronese. 

Slow significa in cammino, visti i tanti sentieri attrezzati e ben segnalati, ma anche pedalando sulle due ruote (compresa la ebike): alle bici è dedicata una rete di sentieri che si sviluppa per circa 200 chilometri; una rete ben segnalata e adatta a tutti, visto che presenta vari gradi di fficoltà. Un'opportunità per abbinare la conoscenza del territorio, al fare sport e al divertimento. Con tappe golose in osterie e cantine, così da rendere anche golosa l'esperienza. La rete è gestita dal Gal “Baldo Lessinia”. Una rete sostenuta dal Comune di Negrar e che coinvolge anche altri enti locali: i Comuni di Dolcé, Fumane, Marano di Valpolicella, Sant’Anna Alfaedo e Sant’Ambrogio di Valpolicella. Gli itinerari, che hanno un alto valore naturalistico e ambientale (nonché storico-artistico) sono percorribili anche a piedi o a cavallo. Sorprenderanno per originalità di scenari. E se ci si allarga, si può facilmente arrivare alla sponda orientale del lago di Garda. Oppure raggiungere altri itinerari sulla parte più a est dei Momti Lessini.

Il clou di questa singolare area turistica “green”, dove si pratica un turismo davvero sostenibile, è rappresentato dal patrimonio conservato, spesso all'ombra di borghi poco conosciuti. In particolare ben due pievi romaniche (quella di San Giorgio e quella di San Floriano) a cui vanno aggiunte molte ville, in prevalenza di epoca veneta, tanti borghi e un’antica domus romana a Negrar. E poi ci sono le cascate di Molina, raggiungibili attraverso un suggestivo sentiero, le vecchie cave, le rimonate cantine, gli ulivi e i ciliegi che con la vite trapuntano il paesaggio. Cambiandone i colori ad ogni stagione. Un ex cementificio, quello di Fumane, ora è stato riqualificato per un riutilizzo culturale e ambientale. Un'operazione esemplare. Sempre a Fumane vanno ricordate le importanti scoperte archeologiche avvenute nella grotta omonima, dove sono stati ritrovati reperti che hanno contribuito a far conoscere come viveva l'Uomo di Neanderthal. Persino come si agghindava. Tali ritrovamenti, risalenti a 41.000 anni fa, sono stati valorizzati anche nel museo paleontologico "Vittorino Cazzetta" di Selva di Cadore, quello reso famoso dall'Uomo di Mondeval.

Valpolicella, dunque, che sorprende in questa sua felice sintesi fra natura e cultura, storia e tradizioni. Iniziamo il nostro viaggio dal borgo di San Giorgio, uno dei Borghi più belli d’Italia. San Giorgio “ingannapoltron” (un soprannome dato dalla posizione del borgo su un’altura), è un concentrato della storia della Valpolicella, con radici antichissime. Qui ve ne è un compendio. L’attrazione principale è la pieve stessa, nota anche come di San Giorgio Martire, un tesoro di architettura romanica, le cui origini risalgono addirittura al VII secolo. A San Giorgio la pietra domina il paesaggio, dai muretti a secco (chiamati comunemente anche "marogne") oggi tutelati dall’Unesco, alle "laste" che fungono ancora da pietre di confine, alle ex cave che si scorgono non di rado nel paesaggio circostante. Altri punti di interesse suggestivi sono il Santuario della Madonna delle Salette, sospeso su una nicchia rocciosa sulla Costa delle Corone, il poggio di Santa Maria Valverde e l’oasi naturalistica dell’alzaia di Ponton. E poi la chiesa vecchia di Cavalo di Fumane, altra tappa consigliata, i suoi lavatoi, fino al tempio di Minerva sull’altura del Monte Castelon, e le numerose ville rinascimentali e neoclassiche. Da qui si gode anche un bel panorama sul lago di Garda, la cui sponda veronese non è molto lontana.

Tra le nuove proposte per gli amanti dei pedali, accanto alla nota Cicladige (26 km nel territorio di Dolcè), figura un itinerario per il gravel (disciplina che si pratica su sterrato e fondo ghiaioso) di 43 chilometri che parte dal fondovalle per arrivare a quota di mezza montagna (600/700 metri) seguendo i corsi dei torrenti e percorrendo vecchie, ma spettacolari strade secondarie. Spesso sotto "tunnel" di piante rogogliose. Un percorso che tocca punti di interesse come la già citata Grotta di Fumane, il borgo di Molina, quello di Mondrago con i suoi panorami, le antiche fontane di Vaggimal (e non solo) utilizzate anche come lavatoi, il borgo di Prun, località famosa per le cave di pietra da cui si ricavano le lastre che pavimentano tante chiese veronesi. Inoltre c'è la villa romana di Negrar con le sue pavimentazioni a mosaico del III secolo d.C. Di singolare armonia. Le buone osterie sono sempre dietro l'angolo.

Se la passione è la più impegnativa mountainbike, ci sono due itinerari a disposizione: uno breve di 25 chilometri e uno più impegnativo di 40, tra strade di campagna, sterrati, valli minori e crinali lungo i quali apprezzare gli scorci di Contrada Moron con la sua fontana-lavatoio, il parco naturalistico di 50 ettari, fra prati, boschi montani e ambienti coltivati a vite e ulivo, o ancora il campanile della pieve di Negrar, l’antico borgo di Mazzurega, Cavalo e il Monte Pastello, fino al borgo di Purano e l’oratorio di San Giorgio.

Per gli itinerari a piedi o in bici, ci si può affidare al gruppo di guide ambientali escursionistiche di “Here I Am”, preparati professionisti che hanno il territorio nel Dna. Le bici si possono noleggiare in più posti. Tra questi "La Piccola Corte" a Breonio, che è anche un locale birreria e pizzeria per i giovani.

Alcuni suggerimenti di visita. Nella vallata di Fumane sorge l’azienda agricola a conduzione familiare Borghetti-Corte Fornaledo.  Oltre alle degustazioni è possibile scoprire l’antica torre colombaia, dove un tempo erano in servizio attivo i piccioni “postali”. Qui si producono Valpolicella, Amarone e Recioto, ma anche olio extra vergine d’oliva. Tra le particolarità, l’etichetta in braille, per i non vedenti.

A Corte Bravi, che si trova a Sant’Ambrogio di Valpolicella, hanno coniugato il vino alla musica. Un QR code in etichetta rimanda a una playlist musicale, di brani scelti dai produttori. “Ogni vino è unico, ha la sua personalità, il suo carattere, la sua musica”, spiegano i titolari. Qui è nato un progetto interessante come “Ti racconto la Valpolicella”, pic nic e antiche storie sdraiati sul plaid sotto la pergola. In più ad agosto c’è “Lospitata” (si scrive proprio così).

Voltiamo pagina e passiamo al mondo bio. L’azienda di Valentina Cubi, nella contrada di Casterna, che ha per sede un complesso di campagna rilevante, è l’antesignana del biologico nella zona. Pratica qui avviata con convinzione 13 anni fa. Oggi l’azienda produce 40mila bottiglie, la maggior parte destinata all’estero, e gestisce un agriturismo di charme.

Un consiglio anche per le soste golose. A San Pietro in Cariano c’è Toni di Gusto,” enoteca gastronomia” con tanti prodotti artigianali, informale e “simpatica”. All’Enoteca della Valpolicella di Fumane trionfa invece la tradizione e il “fatto in casa” (dalla signora Ada): una cucina d’autore che punta su una cucina di impronta schietta, ma rivisitata con eleganza. Ma anche molte osterie propongono qualche buon spuntino. Magari proprio con la famosa sopressa di questa zona.

Esemplare il progetto recupero architettomico e funzionale che ha dato vita a un B&B, a Gorgusello, solitario borgo a 750 metri di quota. Il luogo di accoglienza è nato dalla trasformazione di un antico edificio in pietra, attraverso un design contemporaneo, rispettoso però dell’esistente. Il casale è di recente inaugurazione: si trova vicino alla fontana lavatoio del borgo. La ristrutturazione si deve a Fabio Zivelonghi, ingegnere nato in paese. Progetto condiviso con la moglie Serena. Insieme producono anche alcuni prodotti artigianali, come sopresse, salami, formaggi e marmellate. Un luogo che da solo vale la fatica di salire fino a Gorgusello, spettacolare borgo di 25 anime della montagna veronese. L’altra Valpolicella, appunto…

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RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 124 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP, associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

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