LIMU: LE PROPOSTE PER LE FESTE DEL RISTORANTE STELLATO DI BAGHERIA
I menu del talentuoso chef Nino Ferreri
Festeggiare il Natale e il Capodanno con menu stellati. Se si sceglie Bagheria deliziosa cittadina alle porte di Palermo, l'indirizzo è Limu, il ristorante stellato di Nino Ferreri, impegnato non solo come cuoco ma anche come imprenditore. Il ristorante progettato e realizzato in uno dei luoghi storici più affascinanti della città, a pochi metri dall’ Arco della Santissima Trinità o Arco del Padre Eterno, recupera il fascino della Torre Ferrante, costruzione risalente al 1565, e una delle sette che nel ‘500 servivano a difendere il territorio cittadino. Proprio qui, Andrea Cuffaro, patriota italiano, nel 1860, a seguito di precedenti scontri tra la popolazione bagherese e le truppe borboniche, aprì il fuoco sui soldati invasori dalla Torre Ferrante dove peraltro abitava. A renderlo un luogo speciale oltre che la storia è la presenza del tufo di aspra tipico dell’edificio storico che si sposa perfettamente con il concept elegante e sobrio degli arredi voluto dallo chef; in una sala a volte unvecchio camino funge da cantinetta e un terrazzo al secondo piano regala una vista unica sull’Arco della Santissima Trinità.
Il nome, LIMU, è stato scelto sia come frutto per eccellenza della trinacria nonché uno degli alimenti più amati dallo chef stesso. Il termine deriva dal persiano e rappresenta parte del retaggio storico di questa terra di conquista che nei secoli è passata dal dominio greco a quello arabo e normanno.
La cucina di Limu è sobria sia come numero di ingredienti sia nella tecnica di lavorazione dei prodotti selezionati. Uno stile essenziale ma ricco di contenuti dove le materie prime vengono lavorate e i piatti progettati rispettando la massima capacità di espressione del gusto dei singoli ingredienti, e se ciò significa essere poco innovativi non è importante: l’obiettivo unico della cucina dello chef Ferreri è esaltare il meglio che la natura offre. Questa è la vera anima di Limu, che per i piatti s’ispira alla Sicilia, terra fertile e generosa e che nella realizzazione ricerca l’estrazione del “gusto vero”.
Il menù, rigorosamente stagionale, viene cambiato ogni due mesi, fatta eccezione per alcuni piatti signature che ruotano in carta in base ai periodi ma si ripetono, come le Reginette al ragù di moscardino e spuma di ricotta, lo Sgombro in crosta di sale nero, la Zucca in agrodolce, salsa vino bianco e rosmarino e la Capra girgentana tra i dessert. La carta propone piatti a base di prodotti locali con una forte attenzione alla selezione di piccoli fornitori artigianali e alla provenienza degli stessi da filiere controllate e sostenibili. Il pesce di Porticello o di Aspra, le verdure degli orti dei piccoli agricoltori di Bagheria, la cacciagione delle Madonie o i latticini delle colline intorno a Palermo.
Nel Menu di Natale, tra i piatti in evidenza, Scampo, funghi e zabaione salato; Riso cardi e tartufo bianco; Margherite ragù bianco, broccoli, provola e limone; Cappone e astice in due passaggi e come dolce attenzione puntata sulla Tatin di mele dell'Etna, vaniglia e cannella.
Sontuoso il cenone di San Silvestro. Tra le portate: cavolfiore, ostrica, mela verde e caviale; Ricciola alla brace; Coniglio nel bosco; Riso, agrumi, tartare di capasanta e salsa di ricci; Cannellone astice, porcini e vino bianco; Wellington di quaglia, verza e tartufo. Mentre come fine pasto: soufflè al caramello e gelato di capra girgentana oltre all'immanacabile piatto di lenticchie e cotechino.
Sabino Cirulli
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