La Strada del Vino Soave ha fatto tappa a Venezia
Ha incontrato la cucina lagunare e gli orti di Sant’Erasmo
La Strada del Vino Soave, in una calda giornata di sole, è uscita dai confini veronesi e ha fatto tappa a Venezia per condividere la versatilità dei suoi prodotti in abbinamento alla cucina lagunare: una sorta di simbolico gemellaggio per esaltare le produzioni tipiche scaligere grazie anche alla collaborazione con l’Associazione Ristoranti della Buona Accoglienza di Venezia.
La delegazione è stata accolta a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale, dal presidente del Consiglio Roberto Ciambetti e dal consigliere Alberto Bozza.
Presente anche Cesare Benelli dell’Associazione della Buona Accoglienza di Venezia e del progetto Osti in Orto.
“Siamo oggi con cantine produttrici all’avanguardia del terzo millennio e a ritroso nel tempo – ha esordito Roberto Ciambetti -. Non credo che esistano altri luoghi che possano garantire in pochi chilometri un paesaggio così bello, un concentrato di storia, non solo vitivinicola, che si sviluppa da Soave con il suo memorabile castello, passando poi al museo geopaleontologico di Roncà e al museo dei fossili di Bolca in un vero e proprio percorso di storia nel nostro pianeta Siamo in un angolo affascinante della più vasta Lessinia e qui ha trovato casa ideale l’uva garganega che nei vini del Soave deve essere presente almeno al 70%; ed è proprio quest’uva a donare a questa produzione altissima qualità, i sentori minerali dei suoli di origine vulcanica della aree collinari che circondano il borgo medievale di Soave Questi vini sono un caso esemplare dell’ evoluzione enologica che ha segato il veneto e caratterizzato soprattutto il veronese. Si tratta di vini freschi vinificati in contenitori inerti sino a prodotti più corposi e complessi affinati in botti di legno. La strada della qualità paga. Qui lo vediamo benissimo, il pregio della Strada del Soave è quello di metterci in contatto con l’esperienza immersiva nel territorio. Che parla di viaggiatori di qualità, di consumatori attenti al prodotto; non solo di turisti frettolosi, ma visitatori alla ricerca del genuino e di esperienze autentiche”.
“L’introduzione del presidente ha toccato tutti gli aspetti in maniera precisa e puntuale nell’ambito di quello che rappresenta oggi il nome Soave, una realtà unica e straordinaria – ha evidenziato Alberto Bozza -. Un vino che rimane identitario per la sua caratteristica e impronta ma anche per la versatilità che riesce ad esprimere riuscendo ad abbinarsi a dei cibi di eccellenza non solo del territorio veronese ma, visto che siamo a Venezia, anche nella specificità dei famosi cicchetti veneziani. Insieme dobbiamo valorizzare sempre di più e meglio le eccellenze del nostro territorio. Il comparto vitivinicolo in Veneto è straordinario che rende di fatto la nostra regione tra le principali regioni in Italia se non la prima per eccellenza, per qualità e quantità di vino. Il Soave deve essere sostenuto anche nella pubblicizzazione e soprattutto nel far conoscere la bontà del prodotto e anche la fatica dei produttori che hanno investito tanto nella ricerca ed innovazione che ha consentito di arrivare alla qualità”.
- Strada del Vino Soave è nata nel ‘99 e annovera oggi circa un centinaio di soci. Da sempre – ha spiegato il Presidente Stefano Alberti - la nostra missione è stata quella di coordinare i numerosi soci lungo l’itinerario ideale di circa 50 km. che consente di ammirare paesaggi, visitare cantine e degustare i nostri vini. Per promuovere e far apprezzare la versatilità dei nostri prodotti locali, a partire dal nostro vino bianco, abbiamo scelto di fare tappa a Venezia per un singolare gemellaggio con la cucina lagunare che bene si abbina alle nostre produzioni. Un ringraziamento speciale all’amico Cesare Benelli, fondatore dell’Associazione dei Ristoranti della Buona Accoglienza di Venezia, per il suo prezioso supporto nella realizzazione di questo evento”.
Con l’occasione è stata presentato Appuntamento Soave, che si terrà a Verona, a Castelvecchio, il 9 settembre all’interno del quale si svolge Soave Seven, giunta alla sua ottava edizione. L’iniziativa è organizzata dal Consorzio di Tutela del Vino Soave in collaborazione con la Strada del Vino Soave.
Appuntamento Soave 9 settembre a Verona
Le cantine che aderiscono proporranno in assaggio i loro vini in postazioni dedicate. L’obiettivo è confrontare l'annata corrente dei vini Soave (2023) con quella di almeno sette anni precedenti, per evidenziare il potenziale evolutivo della denominazione. Occasione unica per gli appassionati del vino Soave che potranno degustare anche vini non più in commercio e scoprire la ricchezza, la particolarità e la capacità di reggere molto bene il tempo che passa, grazie anche al vitigno garganega e alla complessa varietà dei suoli.
Dopo la conferenza stampa il gruppo si è trasferito al Ristorante Antiche Carampane.
Qui i commensali hanno degustato, con la spiegazione dei produttori, i vini Soave 2023 e altri di annate passate delle cantine: Tenuta Sant’Antonio, Coffele, Vicentini Agostino, La Cappuccina, Gini, Nardello e Cantina del Castello.
In particolare:
-di Vicentini Agostino il Soave Superiore Vigne al Casale del 2022 e 2017
-di Cantina del Castello, Soave classico Pressoni 2023 e 2018
-di Nardello, Soave classico Meridies 2023 e Vigna Turbian 2016
-di Gini, Soave classico 2023 e la Froscà 2016
-di Tenuta Sant’Antonio Soave Monte di Colognola 2023 e Soave classico Vigna Monte Ceriani 2014
-di Coffele Soave classico Ca’ Visco 2023
-di La Cappuccina Soave San Brizio 2022
Sono stati assaggiati anche affettati del prosciuttificio Soave di Soave e giardiniera della gastronomia Damoli.
Piatto forte del pranzo sono stati Spaghetti in Cassopipa con sugo ai frutti di mare leggermente speziato (ricetta originale di Giovanni Bortoluzzi) che hanno saputo esaltare i vini in degustazione.
Giovanni Battista Bortoluzzi detto Nani, figlio di un grossista di pesce al mercato di Rialto, nel1983 rilevò con la sorella Piera e il fratello Guido l’antica osteria che aveva per anni servito gli operai del quartiere, facendola diventata un punto di riferimento per i veneziani e gli amanti della buona cucina. Ora il ristorante è di Francesco Agopyan, figlio di Piera Bortoluzzi.
“La ricetta degli spaghetti – ha raccontato il titolare del ristorante – è tipica dei pescatori Chioggia che raccoglievano il loro pescato e lo mettevano a cuocere in un tegame di coccio (chiamato casso). Qui, il sugo bolliva a fuoco lento (pippare). Poiché non c’erano i frigoriferi, si usavano le spezie per nascondere odori indesiderati”.
A breve pubblicherò la ricetta
Progetto Osti in Orto
Cesare Benelli prima in Consiglio regionale e poi a Sant’Erasmo ha presentato il progetto Osti in Orto a cui aderiscono 15 ristoratori veneziani che hanno iniziato a coltivare verdure, spezie e altri prodotti nell’Isola di Sant’Erasmo, seguendo il ritmo delle stagioni. Materie prime a km 0 che usano, poi, nei loro piatti.
Il progetto nasce da Cesare Benelli, titolare del ristorante Al Covo insieme ad alcuni ristoratori dei Ristoranti della buona accoglienza e altri operatori del settore per offrire nei propri locali l’essenza della tipicità gastronomica lagunare.
Cesare Benelli ha spiegato che “l’idea appunto di ‘Osti in orto’ è nata in pieno periodo Covid. Da quattro anni riforniamo quindici ristoranti con legumi, verdure e frutta a chilometri zero, completamente autoprodotta. Abbiamo scelto i terreni dell’isola di Sant’Erasmo, dismessi da tempo, ma con caratteristiche argillose, limose e sabbiose, un mix che ha sempre prodotto verdure di qualità altissima. Abbiamo una grande attenzione per la sostenibilità e la natura. Grazie allo sforzo profuso dai produttori, negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a una scalata interrotta verso l’alta qualità del vino Soave, che oggi ha raggiunto livelli davvero notevoli”.
Strada del Vino Soave
La Strada del Vino Soave nasce nel 1999 e conta oggi circa cento soci suddivisi in cantine, Enti e Associazioni, Agriturismi, Ristoranti, Hotel, frantoi e aziende di prodotti tipici locali. Da sempre la Strada del Vino è attiva per coordinare i numerosi soci che fanno parte all’interno di un ideale percorso di circa 50 Km lungo il quale è possibile ammirare il paesaggio, visitare cantine, degustare vino, assaggiare piatti tipici e venire a contatto con l’ospitalità delle persone.
Vino Soave
Il Soave DOC è tra le denominazioni più significative e conosciute nel panorama vinicolo di origine controllata in Veneto.
Il vino Soave viene prodotto nella parte orientale dell’arco collinare della provincia di Verona. Si tratta di un territorio che ha una specifica identità legata all’origine del suolo, in particolare alla vulcanicità che lo differenzia dalle altre aree storiche della provincia scaligere. La particolarità del vino Soave è fortemente legata all’ambiente caratterizzato da clima mite e temperato, terreno tufaceo di origine vulcanica con importanti affioramenti calcarei.
Claudio Gasparini
Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015.
Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.
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