LA DIFFERENZA DIVENTA ANCHE BISTROT

La storica gastronomia romana di San Giovanni amplia la sua offerta 

Inizia un nuovo capitolo per l’insegna storica di Via Magnagrecia, punto di riferimento dal 2011 nel quartiere San Giovanni, e non solo,  per consumatori e ristoratori. La famiglia Stramaccioni, prima con nonno Gilberto e ora con papà Paolo e i due figli Luca e Mattia, prosegue la tradizione gastronomica tramandata di generazione in generazione per fare “La Differenza”.

Fondata l’attività nel lontano 1958 da Gilberto Stramaccioni nell’adiacente Via Tommaso da Celano ha saputo evolversi nela famiglia corso degli anni, trasformando il loro punto vendita in un vero e proprio tempio gastronomico. Da un semplice negozio di alimentari ad un'acclamata bottega, la famiglia Stramaccioni ha sempre fatto della ricerca, della qualità e dell'autenticità il proprio marchio distintivo.

Paolo confessa: “Sono nato dentro al negozio di mio padre. Questo lavoro mi viene naturale: trovare chicche sconosciute da tutta Italia, studiare abbinamenti con altri prodotti d’eccellenza, stare a contatto col pubblico. Però dall’avvento della grande distribuzione ho pensato che per continuare il nostro mestiere dovevamo “fare la differenza” ed è così che è nata, pensata e cresciuta la nostra bottega”.

Ora, dopo 13 anni dall’apertura, insieme ai figli, annuncia l’ampliamento della bottega in un vero proprio bistrot. Sull’arco della nuova sala impera il logo: un triangolo che simboleggia il Delta greco, simbolo matematico della differenza, con attorno l’alloro, simbolo di pace e vittoria dell’antica Roma.

Il progetto di ristrutturazione è stato seguito dall’architetto Alessandra Proietti, per rispecchiare la filosofia del locale e mantenere il clima conviviale senza snaturarlo

La scelta dei materiali e dei colori è coerentemente ricaduta su toni che richiamano la natura , le luci sono calde, i tavolini vicini, il bancone e la cucina a vista sembrano come dialogare con la sala. Un ambiente familiare, circolare, avvolgente e armonico. I coperti all’interno della sala  sono 24, 6 al bancone del bar,  4 al bancone affacciato sulla cucina e 10 all’esterno. La predisposizione della sala le permette di essere non solo un posto intimo dove gustare ottimo cibo e vino ma anche un luogo ideale per eventi privati e serate speciali.

Inaugurato ad aprile 2024, il bistrot è lo specchio delle eccellenze culinarie presenti nel banco gastronomia raccolte in 60 anni di ricerca. L'obiettivo non è quello di essere un semplice ristorante, ma di trasformare le materie prime di alta qualità mantenendole il più  possibile autentiche.

Dietro ai fornelli troviamo Micol Mariani, una giovane e talentuosa chef che ha lavorato a in rinomati ristoranti e alberghi di prestigio. Coadiuvati anche da Emanuele Cozzo del “Bistrot 64”, la cucina è improntata su piatti semplici ma divertenti.

Il menu è diviso tra “sfizicheria” e “cucina”, accompagnato dalle proposte del giorno segnate sulla lavagna. Due i menu, uno per il pranzo e una per la cena. Niente schemi particolari, i piatti non sono pensati per essere antipasti o secondi quanto piuttosto assaggi da condividere. Non ci sono primi piatti ma non manca il pane di Triticum Micropanificio Agricolo.

La carta cambia settimanalmente per seguire le stagioni, le ispirazioni del momento e per dare un’offerta sempre diversa a clienti fidelizzati e abituali.

Degno di nota il tagliere dei salumi: Prosciutto crudo San Daniele Zanini (un piccolo produttore del comune di San Daniele del Friuli), Salame Rosa (antenato della mortadella tagliato a punta di coltello), Mortadella classica senza pistacchio (la più antica di Bologna Presidio Slow Food), Culatello di Zibello di Massimo Spigaroli, Lardo Magro di Massimo Spigaroli e Coppa di testa artigianale senza nitrati e conservanti con scorzetta di arancia, limone e peperoncino. O quello di formaggi: Formaggio Caprino in purezza di latte crudo, Montebore presidio Slow Food, Gorgonzola mantecato allo Champagne, Perla di Ol Sciur (gorgonzola di capra affinato con petali di rosa e frutti di bosco pralinato al cioccolato bianco - ideato da Paolo Stramaccioni stesso).

I piatti sono il frutto della sinergia con il bancone, come per la Tartare di Manzo (di Liberati) con gorgonzola naturale e fondo bruno fatto in casa. O ancora per il Carciofo grigliato e infornato (proveniente dalle loro conserve a marchio ‘La Differenza), pecorino romano DOP e polvere di liquirizia. Da non perdere, la Giardiniera a loro marchio e la burrata di Andria.

Tra i dolci, sempre fatti da loro, ci sono lo zabaione, la pannacotta, il tiramisù, e diversi dolci da forno.

Da bere. La selezione dei vini, curata con attenzione e passione dalla famiglia Stramaccioni, conta circa 200 etichette tra vini naturali e tradizionali. Niente nomi altisonanti ma piccoli produttori italiani, francesi, spagnoli, tedeschi e croati.

Non solo, presente una piccola ma interessante miscelazione di grandi classici. L’attenzione è incentrata sui vermouth, come l’italiano “Controcorrente”, il primo vermouth naturale d'Italia. Oltre ad aprire lo stomaco, è un corroborante e dunque il perfetto benvenuto.

Da non dimenticare l’attenzione per il caffè, 100% arabica.

 In sala, insieme agli onnipresenti Stramaccioni, Alessio Grieco, maitre con esperienze importanti in diverse strutture alberghiere di Roma, come l’Hotel de la Ville, l’Hotel Locarno e l’Hotel Minerva.

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Sabino Cirulli

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