ITALIA NEL BICCHIERE – POGGILARCA 2017 CARMIGNANO ARTIMINO 1596

Era il 1935 quando Giuseppe Olmo – conosciuto come Gepin – passò alla storia segnando il Record dell’Ora. Olmo conosceva il valore della fatica, sapeva come ogni sportivo che ogni traguardo è il frutto di sacrificio e tenacia. Veniva da una famiglia semplice, seppe farsi da solo: la terra era per lui rifugio e sostentamento, bellezza e responsabilità. Quando acquistò la Tenuta di Artimino (PO), negli anni ’80, era un imprenditore di successo che con lungimiranza guardava al futuro.

L’eredità più grande che Gepin ha saputo lasciare alla sua famiglia sono dei valori senza tempo: il valore della famiglia, il valore del lavoro, la lungimiranza, ma anche il valore della terra come luogo di rifugio e di sostentamento.

Oggi la Tenuta di Artimino è per la famiglia Olmo una casa, un luogo da custodire, un tesoro da valorizzare. Da qualche anno alla guida dell’azienda ci sono Annabella Pascale e Francesco Spotorno Olmo, terza generazione della famiglia.

Tra le tante eccellenze della Tenuta di Artimino il Poggilarca 2017 Carmignano  DOCG le cui uve  Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot vengono fermentate in vasche di acciaio inox alla temperatura di 24 °C per un periodo di 18/20 giorni con follature giornaliere e delestage. A seguire un affinamento di 10 mesi in botti di rovere di Slavonia da 30 e 50 Hl per la metà della massa e barriques di secondo passaggio per l’altra metà. All’imbottigliamento, infine, segue un ulteriore periodo di 4 mesi in bottiglia.

Dal colore rosso rubino intenso con sfumature granata,  all’olfatto si presenta fine ed intenso con note molto evidenti di frutti rossi e spezie impreziosite da una piacevole sensazione vanigliata, mentre al palato è armonico e piacevole, con tannini fitti e gradevoli esaltati da una vena acida perfettamente integrata.

Perfetto l'abbinamento con carni rosse alla griglia e arrosti di pollame nobile. Un consiglio: stappate la bottiglia almeno un quarto d’ora prima del consumo.

www.artiminowines.com

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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