IL RISTORANTE IL CANTINONE DI MADESIMO E LA SUA STAGIONE INVERNALE

Da inizio dicembre Stefano Masanti e la moglie Raffaella hanno aperto le porte del ristorante Il Cantinone di Madesimo (SO) e hanno dato il via alla stagione invernale che si protrarrà fino ad aprile. Mesi intensi, durante i quali l’Executive chef, coadiuvato dal suo braccio destro Stefano Ciabarri, chef di cucina, racconterà attraverso l’eleganza e la ricerca presenti nei piatti la sua filosofia culinaria.
 
Primo tra tutti affiora il concetto di sostenibilità, declinato negli ingredienti di stagione e che hanno possibilmente un forte legame con il territorio circostante: dalla selvaggina procacciata da papà Franco, sindaco e cacciatore, ai piatti di pesce di acqua dolce, il tutto in un sincretismo particolarmente ben riuscito. Non manca di certo la brisaola, definita dal Gambero Rosso come la migliore artigianale d’Italia, prodotta nella vicina MA! Officina Gastronomica (un laboratorio nato da un’idea di Stefano e Raffaella e sviluppata poi con Stefano Ciabarri) con ingredienti di qualità e senza l’aggiunta di conservanti, seguendo i ritmi del tempo e della natura. Allo stesso modo qui vengono prodotti sia salumi con il maiale nero delle Alpi che il Violino di capra della Valchiavenna, presidio Slowfood.
 
La cucina di Stefano Masanti parte dunque sempre dalla sua Madesimo e Valchiavenna e non si pone troppi confini: i prodotti, meticolosamente studiati e selezionati, vengono rielaborati e interpretati in chiave globale, prendendo ispirazione dalle varie arti culinarie conosciute e sperimentate durante i numerosi viaggi. Ne scaturisce una cucina dal gusto italiano, ma contaminato da sapori e tecniche internazionali, fondata sulla tradizione, ma senza l’esclusione radicale di influenze oltreconfine che sanno conciliarsi perfettamente con il gusto raffinato di una cucina garbata e a tratti unica.
 
La stagione 2019/2020 è una tappa importante per Il Cantinone che festeggia i suoi 45 anni di attività, gli ultimi 30 dei quali sotto la guida di Stefano Masanti. Per l’occasione lo chef, insieme con il suo team giovane ed energico, ha creato un menu interamente dedicato a questo considerevole traguardo, caratterizzato da portate iconiche degli ultimi anni e che è possibile degustare dal lunedì al venerdì. Il fil rouge che lega i piatti è lo stesso che si ritrova nei classici menu degustazione da 5 e 7 portate e nella proposta bistrot: tradizione del territorio e rielaborazione originale della stessa, il tutto mentre si è avvolti da quell’inconfondibile stile alpino caldo ed elegante.

ph credits Cristian Daniel Tam

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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