Il Marrone Dop sarà protagonista a San Zeno di Montagna
Dal 19 ottobre parte la 21^ edizione della Festa e la 52^ Mostra mercato dei Marroni
Presentata oggi al Mercato Coperto di Campagna Amica a Verona la 21^ Festa del Marrone di San Zeno Dop che con la 52^ Mostra mercato dei Marroni prenderà il via il 19 ottobre prossimo. La località baldense celebrerà il proprio prodotto simbolo nei fine settimana del 19 e 20, 26 e 27, 31 ottobre e dell’1 al 3 novembre con un programma molto ricco.
Per illustrarlo alla stampa erano presenti il Sindaco di San Zeno di Montagna, Maurizio Castellani,
Elisa Castellani nella duplice veste di Assessore al Turismo e Manifestazioni di San Zeno di Montagna e di Presidente di Terranostra Verona, Stefano Bonafini, Presidente del Consorzio Marrone di San Zeno Dop e Loris Danielli, Amministratore Unico di Promo E20, società organizzatrice della festa, che ha moderato l’incontro.
“Si tratta della manifestazione più importante legata al nostro territorio che è noto come balcone sul Garda – ha commentato il Sindaco Maurizio Castellani – e dove da anni le amministrazioni che si sono susseguite stanno investendo molto. Basti pensare che questa manifestazione è passata da una sola giornata a tre fine settimana e coinvolge tutta la comunità con numerose associazioni attivissime da anni. Il nostro è un territorio dove turismo e agricoltura sono strettamente collegate tra loro e questa manifestazione regala tre settimane di proroga alla stagione estiva che in zona montana solitamente termina a fine settembre. Il nostro obbiettivo è di innalzare sempre più la qualità della festa coinvolgendo i migliori consorzi presenti su tutta la provincia veronese”.
Elisa Castellani è intervenuta dapprima in veste di Presidente di Terranostra Verona, l’associazione di Coldiretti Verona che riunisce gli agriturismi scaligeri, affermando che “da sempre Coldiretti cerca di valorizzare i prodotti del territorio, informando e spiegando ai consumatori l’importanza della provenienza, della stagionalità, le loro caratteristiche, il metodo di lavorazione e la loro storia. Storia che si percepisce e si assapora nei nostri agriturismi che sono collegamento diretto tra terra e gastronomia locale legata alle ricette tramandate da generazioni. Anche il Marrone, prodotto principe montebaldino ha la sua storia da raccontare perché è frutto di una attenta selezione fatta dall’uomo nel tempo, curata con passione, conoscenza e profondo amore per il territorio”.
Castellani, nel ruolo di Assessore al Turismo e all’agricoltura, ha poi fornito alcuni dettagli sui piatti che verranno proposti: “durante i tre weekend i ristoranti e gli agriturismi proporranno pietanze o addirittura interi menu a base di Marroni Dop. Risto San Zeno, l’associazione che raggruppa i ristoranti locali, si avvale da anni di un sito dedicato alla manifestazione e alla promozione dei piatti delle strutture aderenti. Con il suo sapore dolciastro il Marrone si presta a tutte le portate, si sposa benissimo con tutti i tipi di carne e abbinato agli altri prodotti stagionali ne esalta il gusto. Il piatto forte è il minestrone di Marroni che più di tutti rappresenta la tradizione perché era immancabile nelle case dei nostri antenati durante tutto il periodo di raccolta: riscaldava gli agricoltori infreddoliti al rientro la sera dopo una dura giornata di lavoro nelle stalle e nei castagneti. Proprio sotto i castagni sono nati i “marroni brustolè”: per pulire il terreno dopo il raccolto si rastrellava a piccoli mucchi foglie e ricci per poi bruciarli, i marroni sfuggiti alla raccolta si cuocevano nelle ceneri, oggi vengono cotti al forno o in tegami appositi”.
Il neo presidente del Consorzio del Marrone, Stefano Bonafini, è entrato nel merito della produzione: “il clima di quest’anno ha premiato la qualità del prodotto, grazie alle piogge sia di quest’estate che in settembre. Tuttavia, il caldo elevato durante il periodo della fioritura, che avviene a giugno-luglio, e il clima fresco e piovoso di ottobre hanno ridotto la quantità del raccolto di circa il 10/15%. La raccolta dei Marroni, iniziata in alcuni tratti alle altitudini più basse, entrerà nel vivo nei prossimi giorni, leggermente in ritardo rispetto agli scorsi anni a causa del clima delle ultime settimane. La produzione dei soci del Consorzio, quindi, si dovrebbe attestare sui 200 quintali circa, quasi tutti biologici. Negli anni la produzione è aumentata notevolmente grazie al recupero di diversi castagneti abbandonati, alcuni molto antichi con piante di 440 anni, e al miglioramento di quelli già in produzione”. “Tra l’altro – ha concluso Bonafini - la presenza dei castagni giova alla conservazione del territorio ed è un lavoro che sta attirando sempre più giovani. Stiamo infatti assistendo a un cambiamento generazionale dei produttori con l’ingresso di giovani: in Consiglio abbiamo un componente di 23 anni. L’obiettivo del Consorzio è quello di proseguire la tradizione del lavoro del castanicoltore con nuove idee e progetti come sviluppare maggiormente la filiera della lavorazione e confezionamento dei Marroni in un’unica nuova struttura”.
Nei giorni della Festa il Marrone verrà proposto in molti piatti, anche abbinato al Radicchio di Verona e ad altri prodotti del territorio veneto come le patate e le cipolle, e anche nella birra al Marrone che viene ottenuta con le castagne abbrustolite. Sarà anche possibile acquistare il prodotto fresco, pronto da cucinare a casa. Per tutto il periodo sarà aperto il Mercatino dei Sapori che proporrà le eccellenze della terra baldense e sono previsti cooking show con esperti di cucina che si cimenteranno nella preparazione di piatti, ovviamente a base di Marrone.
Il 24 ottobre si terrà il Marron d’Oro, il concorso che premia i Marroni migliori dei produttori aderenti al Consorzio di Tutela.
La festa si terrà anche in caso di maltempo dal momento che il Consorzio si è dotato di una tensostruttura.
La denominazione di origine protetta Marrone di San Zeno ha ottenuto la registrazione europea nel 2003 e nello stesso anno si è costituito il Consorzio di Tutela del Marrone. Il Consorzio si propone di difendere e tutelare la produzione e il commercio del Marrone di San Zeno Dop, l’uso della sua denominazione e di promuovere ogni iniziativa intesa a salvaguardarne la tipicità e le caratteristiche peculiari. Le caratteristiche morfologiche del Baldo, con i suoi terreni acidi, e la mitezza delle temperature del Lago di Garda sono un connubio perfetto per ottenere le caratteristiche organolettiche uniche del Marrone che si fregia della certificazione Dop, il 40% dell’intera produzione della zona. La Denominazione viene infatti concessa solo alle castagne coltivate in un areale ben definito compreso nella Comunità montana del Monte Baldo nei comuni di Brentino-Belluno, Brenzone, Caprino Veronese, Costermano, Ferrara di Monte Baldo e San Zeno di Montagna. Non solo: i frutti derivano da piante ottenute da cloni di castagni autoctoni dell’unica varietà prevista dal disciplinare, la Castanea sativa Mill. Il disciplinare prevede anche altre prassi per rendere unico il prodotto come il divieto di utilizzare prodotti di sintesi e qualsiasi tipo di forza c’è una pratica che rende i Marroni davvero unici: la “rissara” è un trattamento di cura che consiste nell’accumulare all’aperto i ricci per un periodo che va dagli otto ai quindici giorni. L’obiettivo è quello di favorire la fermentazione naturale e preservare i frutti da funghi, muffe e parassiti. Tutti i processi di lavorazione, preparazione ed etichettatura sono controllati dal CSQA ente di certificazione, che garantisce al consumatore la veridicità di quanto dichiarato sulle etichette.
Il Consorzio si è recentemente dotato di un nuovo simbolo, lo scoiattolo, che vuole rappresentare l’habitat in cui il Marrone viene prodotto: un territorio perfettamente preservato in cui si gode di un’ottima qualità di vita grazie a una grande attenzione verso la natura.
Claudio Gasparini
Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015.
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