IL GIN SANTA ANA VA IN SCENA A ROMA

L'evento si è tenuto all'Ellington Club

Una serata in perfetto mood swing, tenutasi al mitico Ellington Club, il live dinner club di riferimento a Roma per gli amanti del jazz, del burlesque e dei ruggenti anni venti, ha celebrato il Gin Santa Ana. Distribuito da Rinaldi 1957, rappresenta un omaggio agli inimitabili giorni delle piste da ballo della Manila degli anni ‘30 ed il suo fiore all’occhiello in questo senso era il leggendario Santa Ana Cabaret. Immerso nello splendore del movimento Art Déco filippino era considerato un locale di grido per i Manileños del tempo.

Come spiega Gabriele Rondani, PR & Marketing Director di Rinaldi 1957: “ Abbiamo voluto lanciare ufficialmente sul mercato italiano il Gin Santa Ana in Italia. Un gin che prende spunto da quella che era la sala da ballo più grande nel mondo il cui proprietario era un italiano. Un club esclusivo molto elegante, art decò, dove c’erano le piante profumate tipiche di Manila che ritornano in questo spirit che  definisco lo Chanel n.5 dei Gin. Volendo sintetizzare, tutta l’essenza delle Filippine racchiusa in una bottiglia. Niente di meglio dunque che celebrarlo in un club che rievoca le atmosfere del leggendario locale filippino. Questa referenza arricchisce il panorama dei gin, proponendosi come unicum. Certo il fenomeno del gin prima o poi è destinato a contrarsi e le prime avvisaglie vengono dal mercato UK dove si riscontrano segnali di frenata. Sarà determinante la componente delle differenziazione perchè invece di avere 200 marche in bottigliera ne avremo un numero più contenuto. L’esplosione di questo distillato va ascritta anche alla miscelazione. Basti pensare al ruolo del Gin Tonic che ora sta spopolando anche nel food pairing. Molti autorevoli chef già da tempo lo introducono con successo nei propri menu”.

Gin Santa Ana è distillato (parzialmente) sottovuoto nella regione francese di Charente per estrarre sapientemente le quattro essenze chiave delle Filippine: Ylang Ylang, Alpinia, Calamansi e Dalandan. La combinazione di fragranze delicate e floreali con il sapore fresco di agrumi tropicali completa la ricetta, evocando la nostalgica immagine di una sala champagne tropicale per fumatori, delle grandi band swing e della moda decadente degli inizi del ‘900. 

Per Santa Ana si parte dalle basi classiche del gin – Ginepro, Coriandolo, Limone, Arancia Amara, Radice di Angelica e Radice di Giaggiolo – cui si aggiungono le profumate qualità dell’Ylang-Ylang, dell’Alpinia e del Finocchio accanto alle note dolci degli agrumi, in particolare del Calamansi e del Dalandan.

Nel corso della serata sono stati proposti quattro cocktail con protagonista assoluto il Gin Santa Ana: Il Twist Collins con limone, zucchero, soda al mango e tabasco; il Twist Aviation con cordiale ibisco, limone e maraschino; il Pomelo Spritz con pompelmo rosa, sciroppo di agave e soda e un super classico quale il French 75 con succo di limone, zucchero e champagne.

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Sabino Cirulli

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