I VINI DELL’ALTO ADIGE AL TOP PER 419 VOLTE NELLE GUIDE ENOLOGICHE ITALIANE

Quest’anno le principali guide enologiche italiane hanno assegnato il punteggio massimo ai vini dell’Alto Adige per non meno di 419 volte. Ad aggiudicarseli sono stati 259 vini di 85 produttori. A sorprendere quest’anno, oltre al grande numero di punteggi al top, è anche il fatto che un vitigno autoctono dell’Alto Adige, la Schiava, sia stato valutato dalle diverse guide enologiche con il punteggio massimo per ben 26 volte. E anche gli spumanti sono ben rappresentati.

 “Questi numeri alti mostrano già da soli la grande considerazione di cui gode la viticoltura in Alto Adige e come i produttori abbiano ormai abbracciato l’impegno per ottenere una qualità senza compromessi”, afferma con soddisfazione il presidente del Consorzio Vini Alto Adige Andreas Kofler.

Una lettura più attenta della distribuzione dei punteggi massimi mostra come, negli ultimi decenni, l’Alto Adige sia passato da una terra di vini rossi a una terra di vini bianchi, e non solo quantitativamente. Oltre la metà dei punteggi massimi, infatti, è andata a vini bianchi, un terzo ai vini rossi e il rimanente suddiviso tra vini dolci e spumanti. “È notevole che, quest’anno, gli spumanti siano stati premiati non solo dalle riviste specializzate, ma che abbiano ricevuto il punteggio massimo anche dalle guide enologiche più generaliste”, sottolinea Kofler.

A saltare all’occhio è anche una seconda novità. E di questo, il presidente del Consorzio Vini Alto Adige si dice oltremodo soddisfatto: “La varietà autoctona più importante della nostra provincia, la Schiava, quest’anno è eccezionalmente presente nel novero dei vini con punteggi al top”, spiega Andreas Kofler. Quest’anno i vini da Schiava hanno ottenuto infatti il punteggio massimo per ben 26 volte. Insieme al Pinot Nero, tradizionalmente molto rappresentato, la Schiava risulta quindi il vitigno più premiato. Al terzo e quarto posto seguono quindi due varietà bianche Chardonnay (22 punteggi massimi) nonché Pinot Bianco e Sauvignon (20 ciascuno). La sesta posizione è conquistata dal Lagrein (18), il secondo vitigno autoctono, e la settima dal Gewürztraminer (17).

Per quanto riguarda i singoli vini più premiati, il 2021 Lagrein Riserva Taber della Cantina Bozen, con il punteggio massimo in sette guide enologiche, è il vino più premiato di quest’anno. Seguono, con sei punteggi massimi a testa, Il 2020 Pinot Nero Riserva Trattmann della Cantina Girlan, il 2020 Sauvignon Riserva Renaissance del Gump Hof-Markus Prackwieser nonché il 2021 Gewürztraminer Nussbaumer della Cantina Tramin.
Sei etichette sono state quindi premiate con il punteggio massimo da cinque guide enologiche. Si tratta del 2021 Pinot Bianco Sirmian di Nals Margreid, del 2017 Santa Maddalena classico Der Pfannenstiel. del Pfannenstielhof, del 2018 Appius della Cantina Produttori San Michele Appiano, del 2021 Terlano Sauvignon Quarz della Cantina Terlano, del 2020 Chardonnay Riserva Troy della Cantina Tramin nonché del 2016 Gewürztraminer vendemmia tardiva Epokale anch’esso della Cantina Tramin.

Guardando il numero di punteggi massimi, in testa alla classifica dei produttori di quest’anno c’è la Cantina Terlano con 23 riconoscimenti. Seguono la Cantina Tramin con 21, la Cantina Girlan e la Cantina Produttori San Michele Appiano con 17 ciascuno, Elena Walch con 16 e la Cantina Kurtatsch con 15 punteggi massimi. 9 diversi vini con il punteggio massimo è invece il risultato che possono vantare la Cantina Valle Isarco e la Cantina Girlan. Seguono Elena Walch con 8 nonché la Cantina Kurtatsch, la Cantina Merano, la Cantina Produttori San Michele Appiano e la Cantina Terlano con 7 ciascuno.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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