Gli gnocchi tricolori natalizi "anti-spreco" degli studenti della Dieffe di Spinea

Come riutilizzare i panificati e gli altri cibi non utilizzati durante le libagioni della feste?
Tra cenoni e pranzi il periodo delle feste natalizie è caratterizzato dall’acquisto in
grande quantità di generi alimentari che, spesso e volentieri, vengono però sprecati
e non utilizzati.
Gli studenti della scuola di formazione professionale Dieffe di Spinea, con l’aiuto del
professore di cucina Giorgio Rossi, hanno ideato una ricetta “anti spreco” facile da
realizzare e gustosa.
Si tratta degli “Gnocchi di pane tricolore” realizzati con i panificati che spesso dopo
le abbuffate vengono gettati.
Gli ingredienti per quattro persone sono: 200 gr di pane raffermo solo mollica, 150
ml di latte, 1 uovo, 100 gr di rapa rossa, 50 gr di farina di spinaci, 80 gr di farina “00”,
20 gr di parmigiano reggiano, sale e noce moscata quanto basta.
Per la preparazione, relativamente facile, occorrono una ventina di minuti.
Si comincia tagliando a tocchetti la mollica senza la necessità di essere troppo
precisi, dopo averla trasferita in una ciotola la si copre con il latte leggermente
intiepidito e la si fa riposare per un’ora.
Si unisce quindi l’uovo, la farina e il formaggio grattugiato, mescolando da prima con
una forchetta e poi con le mani, in modo da ottenere un panetto compatto ed
omogeneo. Profumare l’impasto con noce moscata e sale.
A questo punto dividere il panetto in tre parti uguali, in un impasto incorporare la
farina di spinaci e nell’altro la rapa rossa precedentemente frullata.
Trasferire i tre impasti sul piano di lavoro infarinato e lavorarli in modo da dargli la
forma cilindrica dal diametro di circa 1 cm e poi tagliarli per ottenere gli gnocchi.
Cucinarli in acqua bollente salata e scolarli delicatamente con una schiumarola.
Condirli a proprio piacimento.
“Gli studenti – spiega il professor Rossi – hanno voluto valorizzare alcuni alimenti
che molto spesso dopo i pranzi vengono spesso gettati. E’ una ricetta che nella sua
semplicità è altamente simbolica”. Da Spinea, dunque, parte una proposta etica utile e stimolante.