Giù il confine... per gioco. Quando era la Hit ad avvicinare Nova Gorica e Gorizia, ora insieme Capitale europea della Cultura

La prima spallata al confine, in fondo, l’aveva già data.. il gioco. Sì, il gioco. E l’aveva fatto scegliendo un linguaggio informale, per certi versi anche leggero, specialmente rispetto agli anni cupi della “cortina di ferro” che aveva alzato muri anche in questo confine, dove le genti al di qua e al di là dell’Isonzo, sia che parlassero sloveno o italiano, se non addirittura tedesco, erano sempre state abituate a convivere.

Ad avvicinare Nova Gorica e Gorizia, quest’anno unite nel sorprendente e bene auspicante ruolo di "Capitale europea della Cultura" sotto l’azzeccato slogan “Go!2025 – Go Borderless” (che è davvero un invito a guardare ad un orizzonte di crescita comune, guardando alla pluralità e alla differenze come un valore), era stata poco più di trent’anni fa l’apertura dei casino della società slovena, a maggioranza statale, Hit. Prima quello dell’Hotel Park, nato quando ancora Nova Gorica era sotto la Jugoslavia, e poi il “Perla” (nella foto), grande complesso dedicato al divertimento creato all’indomani dell’indipendenza della Slovenia, avvenuta il 25 giugno 1991. Il successo delle proposte del Gruppo Hit nelle regioni nordorientali italiane fu immediato, sia per la formula molto easy proposta dalle sue case da gioco e di intrattenimento, dichiaratamente ispirate al modello Las Vegas, sia per le graduali facilitazioni introdotte dai governi di Lubiana e di Roma nell’attraversare la frontiera. Non solo, nei casinò della Hit l'italiano venne scelto fin da subito come lingua ufficiale, quanto meno al pari dello sloveno, e la nostra lira come valuta di riferimento in tutte le sale da gioco. Un invito a nozze...

Davorin Skarabot, all'epoca responsabile delle relazione esterne della Hit, ricorda quel momento: "Si respirava una grande voglia di apertura e di novità - dice - e gli italiani aderirono con entusiasmo al nostro messaggio. Arrivano qui in tanti, anche quelli che non venivano necessariamente per giocare. Avevano voglia di vivere da vicino questo fenomeno nuovo. Con leggerezza e spirito di incontro. Sono nate amicizie in quel periodo, legami senza più confini...".

L’affrancamento della Slovenia dalla Jugoslavia, con tutti i suoi riflessi anche politici ed economici, ha incoraggiato sempre di più questi flussi transfrontalieri legati al tempo libero. Alle frontiere, dal passaporto si è passati alla carta d’identità, con controlli sempre più veloci e informali, per poi veder sparire anche le stesse sbarre di confine con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea (2004) e la successiva adesione (2007) al Trattato di Schengen. Di quell'epoca rimangono come icone alcuni luoghi simbolo: le dogane. Uno dei tanti valichi cittadini, uno di quelli di seconda categoria (ovvero riservati ai soli residenti), al Rafut, tra Gorizia e Nova Gorica, oggi gli edifici della piccola frontiera ospitano due interessanti piccoli musei: dalla parte slovena quello dedicato al contrabbando, ricco di chicche anche divertenti, e dalla parte italiana quello sui "Lasciapassare", "Prepustnica" in sloveno. Questo museo è ricco di foto e filmati d'epoca, di testimonianze che ricordano la drammatica divisione della città e della zona imposte nel 1947. Alcuni volontari lo tengono aperto con passione. Maurizio Rossi: "È bello spiegare i contenuti di queste esposizioni - dice - perché chi viene qui resta stupito e vuole capirne di più. Quando esce apprezza ancora di più l'abolizione del confine, la caduta delle barriere, il libero spazio ora comune...".

Nova Gorica è diventata nel frattempo la "Las Vegas d'Europa", mantenendo tuttavia la propria specificità e valorizzando anche la propria storia. Qui il Gruppo Hit, polo del divertimento interamente gestito dallo stato sloveno, dopo aver inaugurato 40 anni fa il suo primo casinò, quello dell’Hotel Park, appunto, ha dato il via a una storia di successo nel settore dell'intrattenimento e dell'ospitalità che ben presto si è allargata anche a livello europeo, ad iniziare dalle regioni dell’Alpe Adria, mettendo insieme in una formula originale ospitalità, gioco, spettacoli, eventi, convegni, benessere e un'offerta culinaria che, specie negli ultimi anni, è cresciuta di livello, ispirandosi sempre di più alla formula Glocal Gourmet. Il “Perla” e il “Park”, centri di gioco e intrattenimento con hotel a 4 stelle, hanno riscosso gradimento anche dal pubblico italiano per la loro formula, che è un mix esclusivo di relax e divertimento. Quindi non solo slot machine e tavoli verdi con le roulette, ma anche sale bingo, sale per il poker (Nova Gorica è ormai entrata nei circuiti internazionali, anche televisivi, di questo gioco), palcoscenici per concerti, aree benessere, bar di tendenza e ristoranti a tema. Completano l'offerta del dinamico gruppo Hit a Nova Gorica gli alberghi a 3 stelle “Lipa” e “Sabotin” (struttura storica di Solkan, dove tutto è partito) e il Casinò Drive-in. Un altro casinò storico è attivo a Kranijska Gora.

Oggi, tra roulette e maratone di poker (solo al “Perla Resort & Entertainmente”, si registrano un milione di ingressi l’anno, sono 90 i tavoli verdi, con un numero record di ben 888 slot machine, delle quali 109 posizionate nell'area Open Air, e una poker room di 700 metri quadrati) richiama sempre più attenzione anche un turismo del gusto e dei sapori. Un turismo per i gourmet: una bella sfida. Oggi il ristorante “Calypso” del Perla è per le guide di settore uno dei ristoranti più raffinati e apprezzati della Slovenia, segnalato da Gault&Millau, Falstaff e Michelin, grazie allo staff di cucina guidato dall’executive chef del Perla Matjaž Šinigoj e dal capocuoco del Calypso Dalibor Janačković. Chef che attingono a piene mani dai valori e dalle tradizioni di questa terra di confine, ricca e plurale nel pensiero. Nei ristoranti del Gruppo Hit converge una clientela trasversale, come nel resto nelle sale da gioco. Dove si entra senza tante formalità, anche solo per passare una serata diversa. Ascoltando musica, concedendosi al reparto beauty o giocando, ma senza necessariamente inseguire a tutti i costi il Jackpot... Hit ha coniato lo slogan "Universe of Fan" che ben riassume lo spirito del gruppo.

“Go!2025” è una grossa scommessa, per dirla con il linguaggio del gioco. Lo è per Nova Gorica, città da dove qualche anno fa è partita l’idea della doppia candidatira con Gorizia, e lo è anche per la Hit che non a caso è tra i soggetti non istituzionali che per primi hanno aderito al progetto transfrontaliero, sposandone lo spirito in virtù di un lungo legame di fatto con le regioni del Nordest italiano. Il 2025 sarà un anno importante per rinsaldare il legame di amicizia fra Nova Gorica e Gorizia, rinnovando la bella cerimonia inaugurale di "Go!2025" svoltasi davanti alla Stazione Transalpina, in piazza Europa. Quella attraversata da un confine, ora tornato invisibile... 

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RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è stato ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 135 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP (Italian Travel Press), associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

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