FRITTO MISTO ALLA MONFERRINA A SERRALUNGA DI CREA

Il fritto misto alla piemontese è diffuso su tutto il territorio regionale, bisogna però ricordare che le peculiarità specifiche di ogni area sono differenti, perché ogni zona ha sviluppato le proprie nel tempo. Troviamo così diversi ingredienti e tagli sul piatto da portata.
Era il piatto del recupero delle frattaglie derivanti dalla macellazione del maiale, le parti che avevano più problemi ad essere conservate. Nel corso degli anni e con i cambiamenti dei metodi di conservazione il fritto misto si è arricchito con altre componenti, motivo per cui oggi nel piatto troviamo anche la carne bovina, il semolino, gli amaretti, la mela in pastella, le carote, il bagnetto verde ed altri sapori in base alle zone della Regione.
E così, se un tempo il fritto era tipico prepararlo in inverno, quando si macellava il maiale, oggi è diventato un piatto per tutto l’anno, in particolare per le grandi Feste e, se pur nato come antipasto, nella tradizione piemontese dei ricchi antipasti, adesso lo si serve generalmente come secondo piatto.

Una ghiotta variante del classico fritto misto alla piemontese la si trova nel Monferrato nel Comune di Serralunga di Crea. Salite al Sacro Monte di Crea dove troverete un bellissimo luogo di culto, un Santuario Mariano fondato nel 1589 su iniziativa di Costantino Massino, priore lateranense del Santuario della Madonna Assunta.
E’ sul piazzale del Santuario che è posizionato il Ristorante Osteria Crea. Il locale si caratterizza da un ambiente informale e sobriamente elegante. Sale ampie e luminose con capienze diverse, mentre durante la bella stagione si può mangiare all’esterno circondati da un panorama incantevole immerso in un parco secolare. Fede, natura, arte e buona tavola nella cornice di uno dei luoghi più magici del Piemonte e d′Italia, Patrimonio Unesco. Il loro fritto misto alla monferrina si compone da 9 parti salate, cinque dolci e due di accompagnamento.

A Serralunga di Crea è grazie alla passione dei giovani Marta e Davide, i due chef del ristorante, padroni assoluti dell′arte di cucina, che si può assaporare tutta la squisitezza del vero fritto misto alla Monferrina al quale è doveroso abbinare il grande vino del territorio: il Grignolino! All’interno del ristorante, a proposito di Grignolino, trovate una vera Grignolinoteca, un’esposizione di oltre 50 etichette dei migliori produttori.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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