FOLLADOR PROSECCO PUNTA ALLA PRODUZIONE 100% GREEN ENTRO IL 2025

Dall’adesione al programma Sustainable Wine al percorso di certificazione Equalitas, dalla recente installazione di pannelli fotovoltaici gestiti con piattaforma Regalgrid® all’ultimo Decanter per vino, gioiello della tecnologia. La responsabilità di Follador Prosecco per un futuro sostenibile fa passi da gigante, in previsione di trasformare interamente la produzione in un paradigma green entro il 2025.

Nel rispetto della filosofia della famiglia Follador, l’azienda ha infatti intrapreso un ambizioso piano di investimenti, seguendo il programma Sustainable Wine (il Sistema di Gestione della Sostenibilità), per raggiungere i sei obiettivi ambientali del regolamento (UE) 852/2020. Tra questi emerge l’uso controllato delle acque, la transizione verso l’economia circolare, fino alla prevenzione dell’inquinamento e tutela della biodiversità: così l’impegno di Follador Prosecco si estende oltre la bottiglia, per collaudare un sistema di gestione che salvaguarda gli ecosistemi e protegge l’ambiente in ogni fase del processo produttivo.

A questo si aggiunge la volontaria adesione alle linee guida di Equalitas, la certificazione di sostenibilità per eccellenza, che pone il focus sulla filiera vitivinicola, coinvolgendo agricoltori, produttori e imbottigliatori.

La certificazione Equalitas, profondamente significativa per la realtà di Col San Martino, celebra un approccio olistico alla sostenibilità, che si estende dalle pratiche economiche al rispetto dei diritti dei lavoratori, alla riduzione dell'impronta carbonica e idrica. Sviluppata da Federdoc, Equalitas guida verso un equilibrio delicato tra la valorizzazione del territorio e l'ottimizzazione delle risorse, promuovendo pratiche che favoriscono l'ambiente e le comunità locali, in perfetta sintonia con le consuetudini dell’azienda, per un'etica produttiva trasparente e responsabile.

“Puntando a una comunicazione chiara e condivisa sulla sostenibilità, Follador Prosecco si posiziona come pioniere nell'adozione di standard ecologici e sostenibili nel settore.  – sostiene Cristina Follador, direttore vendite e marketing dell’azienda -  La qualità del nostro Prosecco D.O.C.G. deve molto alla terra generosa che ci circonda, spingendoci a rispettare e preservare questo dono attraverso pratiche responsabili, nella convinzione che eccellenza e sostenibilità possano procedere di pari passo verso il futuro.”

Oltre alla recente installazione di pannelli fotovoltaici con piattaforma Regalgrid® per ottimizzare l’impiego dell’energia, al cuore dell’innovazione di Follador Prosecco troviamo il Decanter per vino: un macchinario di ultima generazione che garantisce l'estrazione e la chiarificazione del mosto di alta qualità, evitando l’uso di coadiuvanti (rifiuti speciali) e riducendo l’utilizzo di acqua nei lavaggi a fine ciclo.

Il significativo piano di investimenti intrapreso da Follador Prosecco si integra perfettamente ad una filosofia aziendale ormai consolidata, che si manifesta anche nei dettagli della produzione quotidiana, come l’utilizzo di gran parte di vetro, cartoni ed etichette di carta da materia prima riciclata e partnership con realtà specializzate nel riciclo. Già da tempo la famiglia Follador aderisce ad uno specifico protocollo sui trattamenti con fitofarmaci, ulteriormente approfondito dalle autorità locali, secondo il progetto Pianificazione e Governo del Territorio ‘ADOZIONE UNESCO’ (P.A.T.) a tutela del Patrimonio del Conegliano – Valdobbiadene.

www.folladorprosecco.com

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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