DAL MONTELLO A VENEZIA NASCE IL WINE CLUB LOREDAN GASPARINI

Andare oltre il proprio sguardo per promuovere l’Italia intera. Con questo spirito nasce il Wine Club Loredan Gasparini.  Provveditore, Savio e Doge, figure chiave nell’antica Venezia, diventano i livelli di affiliazione di un progetto speciale dove il vino offre esperienze sensoriali dalle verdi colline del Montello fino alle calli di Venezia.
 
Il Wine Club aprirà le porte della cantina dando la possibilità ai suoi membri di accedere a vendite en primeur delle nuove annate, acquistare vini in edizioni limitate e produzioni da collezione e addirittura conservare le proprie bottiglie presso la cantina, organizzando le consegne a casa con spedizioni scalari. Il Wine Club è però anche molto altro. Sarà un modo per conoscere il territorio di produzione e scoprire il legame con la Serenissima. Con la carica di Doge, la più alta, infatti, si potrà godere dell’esperienza di una cena a Venezia, ad Asolo o sul Montello, accompagnati dai vini Loredan Gasparini, e addirittura soggiornare in un’autentica dimora veneziana trasformata in bed and breakfast o optare per una visita alla “Venezia segreta”.

L’azienda Loredan Gasparini ha infatti un forte legame con la città, a soli 50 km da Venegazzù, l’unico Cru del territorio del Montello. Il fondatore, Pietro Loredan, da cui l’azienda prende il nome, era diretto discendente  del Doge Leonardo Loredan.  
 
Tra i vini che saranno acquistabili attraverso il Wine Club Spineda, Merlot in purezza, proveniente da un vigneto già indicato nelle Mappe Napoleoniche dell’Ottocento.

«Il nome è un omaggio alla famiglia Spineda che, sin dal 1500, valorizzò la zona viticola di Venegazzù, mentre l’etichetta è proprio la riproduzione dell’antico mappale dove è segnato l’appezzamento» afferma Lorenzo Palla, alla guida dall’azienda assieme al padre Giancarlo e al fratello Alberto.  

La vigna, di due ettari, produce solo un chilo di uva a pianta per concentrare il meglio in ogni acino. Si svela al naso con discrezione per poi esprimersi  con tensione e potenza senza sovrastare l’eleganza che lo contraddistingue.  Un vitigno, il Merlot, che assieme a Cabernet Sauvignon, Malbec e Cabernet Franc, l’azienda produce dagli anni Cinquanta, ben prima quindi che in Italia si parlasse di “Super Tuscan”.  Simbolo di questo impegno è il Capo di Stato, ancora oggi vino bandiera aziendale, dal nome dei molti Capi di Stato che lo assaggiarono ed in particolare il Presidente francese De Gaulle.
 

 
 

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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