CUCINA ED ARTE: A ROMA APRE MATERIA - TERRAZZA MACRO

Un mix straordinario tra enogastronomia d'eccellenza e creatività

Enogastronomia ed arte. Un binomio che non stanca di sedurre. Ha aperto a Roma  Materia – Terrazza Macro, non un semplice ristorante, ma un grande spazio dallo stile sofisticato e inclusivo allo stesso tempo, all'interno dell'omonimo museo di arte contemporanea. Con un plus unico: una splendida terrazza di 500 mq con una vista straordinaria. 

Già dal nome si comprende bene il mood: ‘Materia’, intesa come materia prima, come materiale umano, come il ‘materico’ che rimanda all’arte e allo stesso tempo ai materiali primordiali vergini utilizzati per gli interni del ristorante, come la pietra, il legno, la resina e il marmo. 

Il progetto del nuovo Materia – Terrazza Macro si inserisce perfettamente nell’importante contesto architettonico e artistico nel quale si trova, rispettando tutti i vincoli presenti senza rinunciare ad un twist che sorprende per originalità. Siamo all’ultimo piano dell’edificio. Il colpo d’occhio appena si entra nella grande sala è di forte impatto: 300 mq con 120 coperti, dove i materiali utilizzati impreziosiscono gli ambienti. Tutti materiali primordiali, come la parete graficizzata in pietra tagliata, il marmo e il legno per i tavoli, la resina materica di ResinLab sul pavimento, perennemente viva, che cambia colore in base alla luce e alle temperature. Un progetto che abbraccia la ‘Materia’ nella sua essenza più profonda. Tramite grandi pareti a vetri, si intravede lo spazio esterno: un’enorme terrazza di 500 mq, con circa 150 sedute, con una suggestiva vista urbana sul quartiere Salario – Nomentano e un’importante arredo verde che trasforma lo spazio in una sorta jungle rooftop. 

Il format ha più anime e si sviluppa dal pranzo al dopocena: ristorante per il pranzo e la cena, cocktail bar per l’aperitivo e il dopocena. Questi i giorni di apertura e gli orari: aperti a pranzo dal martedì al sabato (con orario 12.00 – 16.00), a cena dal giovedì al sabato (con orario 18.00 – 2.00), dal 9 febbraio l’apertura domenica a pranzo con special brunch; chiuso il lunedì.

Il progetto culinario, condiviso con lo chef Andrea Palmieri, vede come Executive Chef Flavio Del Broccolo, giovane chef romano classe ’86 con alle spalle importanti esperienze in diverse cucine romane, che qui da Materia coordina una giovane brigata.

La carta cambia, si evolve: a pranzo un menu più ‘semplice’, mentre a cena c’è uno switch che strizza l’occhio al fine dining, senza però esagerare. Il centro è sempre la Materia prima, rispettata e declinata durante tutto l’arco della giornata e trattata con tecniche moderne e innovative. L’impronta è fortemente italiana, contemporanea, che non rinuncia però a qualche contaminazione internazionale, con grande attenzione per la parte vegetale. L’idea di fondo è quella di una cucina fortemente inclusiva, che si apre a tutti in maniera trasversale, proprio come fa l’arte contemporanea con il pubblico, così da lanciare un messaggio che lasci il segno in maniera diffusa.

Tra i piatti del pranzo: Hummus di barbabietola con feta, noci e rosmarino; Bocconcini di baccalà con salsa tzatziky e aneto; Zucca alla scapece con misticanza di campo aromatica e mayo al pistacchio; Gnocchetto con broccolo, alici e pane aromatizzato; Vellutato di porro bruciato, patate e crostini di pane; Pollo al cutty con latte di cocco e verdure all’orientale; Stracotto di manzo con funghi ed il suo fondo. Tra i piatti della cena: Yuca con mayo chiplote; Porchetta CBT con emulsione di alici e mizuna corallo, Tagliolino aglio e olio con calamaro marinato e pane aromatizzato, Yakitori di carota e broccolo alla brace, laccati al miso e mayo al cipollotto; Ombrina con patata mantecata, fondo di manzo e funghi.

Per il momento aperitivo: tapas espresse dalla cucina in abbinamento ad una mixology d’autore, tra i grandi classici dell’american bar, signature drink e analcolici con infusi homemade. La carta dei cocktail è ideata per abbinamenti anche durante il pranzo e la cena. Presente anche una carta tutta dedicata al gin, con circa 150 etichette da tutto il mondo, per il gin tonic perfetto.

Per i vini, una carta con circa 60 referenze, tra vini e bollicine, prevalentemente nazionale con qualche chicca estera, tra Francia e Slovenia. Presenti sia vini naturali che convenzionali.

 

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Sabino Cirulli

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