CALIFORNIA COOKHOUSE, SAPORI A STELLE E STRISCE IN SCENA A ROMA
Tre indirizzi nella Capitale
Un indirizzo di sicuro riferimento per chi ha voglia di provare o ha nostalgia della cucina made in USA. California Cookhouse è il progetto di Matteo Castagna, che oggi vanta tre indirizzi nella Capitale, Montesacro, Prati e l'ultimo arrivato al Pigneto. Come egli stesso spiega: "Dopo aver vissuto a lungo in California, e dall’esperienza lavorativa precedente, mi sono reso conto delle potenzialità che c'erano in Italia e della richiesta su hamburger, burritos, tacos e bowl. Negli ultimi anni in Europa, e anche nel resto del mondo, tutti i trend sono arrivati dalla California. Da qui l’idea di un locale che potesse coprire un’ampia varietà di esigenze, da chi è intollerante al glutine, a vegani e vegetariani, da chi vuole una proposta più healthy a chi cerca qualcosa di più godereccio”.
La prima apertura nel 2018 a Montesacro, poi nel 2021 sbarca a piazza Mazzini e qualche mese fa si è aggiunto l’indirizzo al Pigneto, a piazza Malatesta. Il design è vivace e identitario, con arredi e colori in stile Venice Beach, e i murales di diversi artisti locali. Ogni indirizzo comprende una quarantina di coperti, fra interno e dehors, e il format si presenta come “fast casual”. “È una formula intermedia, con il servizio rapido e i prezzi di un fast food, e la qualità superiore di un ristorante - prosegue Matteo - in cui l’attenzione principale è alla materia prima, proposta senza una grossa trasformazione. La carne viene selezionata e macinata direttamente nel laboratorio, le salse sono homemade, la verdura è lavorata fresca ogni mattina e il pane, stile bun americano, è sfornato giornalmente”.
La “California vibes” che investe il pubblico entrando nei locali, caratterizzati da questo stile che richiama la West Coast, si traduce in un’offerta che comprende tutte le tendenze degli States. Un menu fusion con ingredienti freschi e combinazioni di sapori esotiche, il tutto servito in un packaging totalmente ecosostenibile. Da California Cookhouse troviamo hamburger che rappresentano lo standard americano, tra cui spicca il “Deluxe”, un burger di Angus con bacon, cheddar e cipolla caramellata, o il “Red Hot Chili” con ‘nduja di Spilinga, burrata e salsa aioli. E poi burritos e tacos, di pollo croccante, con manzo e guacamole o con sashimi di salmone norvegese, senza tralasciare le pokè, presenti in carta fin dall’apertura, bowl studiate per essere equilibrate per contenuto di carboidrati, proteine e vitamine. In ogni sezione del menu c’è anche una selezione di ricette plant based, con i prodotti di Beyond (per i burger) e Planted (per l’alternativa vegana al kebab). Il tutto accompagnato da una ricca varietà di birre artigianali, ma non manca anche una piccola linea di vini e i cocktail più classici e in voga.
Sabino Cirulli
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