ROMA, APRE B24, IL PRIMO RISTORANTE ALL'INTERNO DI UN CINEMA STORICO
Ubicato nel cuore della capitale, al primo piano del cinema Barberini
Ciak, tutti a tavola. Cinema e gastronomia, un binomio irresistibile che nella Capitale si arricchisce di una proposta di assoluto livello. In una delle piazze più iconiche di Roma, ha aperto il B24, ristorante e cocktail bar all’interno del prestigioso Barberini. Il cinema, di proprietà della famiglia Saviotti, è un luogo dove la storia e la modernità si intrecciano in un'esperienza gastronomica unica.
L'apertura del ristorante B24 segna una novità significativa: si tratta del primo ristorante all’interno di un cinema storico in città. Questa fusione di esperienze culinarie e cinematografiche offre agli ospiti l'opportunità di gustare piatti raffinati prima o dopo una proiezione. Il design del ristorante riflette la storicità del palazzo che lo ospita, con atmosfere industriali che si mescolano a lampadari di cristallo d’antan, evocando i fasti della Dolce Vita.
Gli interni sono caratterizzati da una palette di colori caldi e accoglienti, come il verde salvia e il rosa antico, che creano un ambiente elegante ma informale. Le ampie vetrate ad arco e le terrazze offrono una vista spettacolare su Piazza Barberini e su Via Veneto, rendendo ogni appuntamento un’esperienza visiva oltre che gustativa.
La formula è in grado di soddisfare i palati più esigenti per ogni momento della giornata: dal pranzo domenicale agli aperitivi al tramonto, dal tea time con la merenda, alle cene eleganti, senza dimenticare gli eventi e le proposte del menù cinema, pensate per prima o dopo la proiezione di un film. Alla guida del progetto l’executive chef Andrea Gallo e il general manager Raffaele Castore.
Il menù celebra la cucina italiana, ma con un tocco contemporaneo. La filosofia culinaria si basa sull'uso di ingredienti freschi e di alta qualità, provenienti da fornitori locali, con un forte focus sulla stagionalità. È una cucina a tratti “ancestrale” dove i sapori autentici della materia vengono esaltati dall’ampio uso del fuoco vivo e della brace, adoperata in vari modi per sublimare ogni piatto. La ricerca della sostenibilità è evidente, nulla viene sprecato e ogni ingrediente è valorizzato al massimo, come per uno dei piatti simbolo del menù, il cavolfiore alla brace, un antipasto che riesce a conquistare anche i palati più scettici. Questa pietanza prevede che il cavolfiore venga affettato come una bistecca e cotto a bassa temperatura in osmosi con olio e soia, per poi essere ultimato alla brace con una tecnica che non solo esalta i sapori naturali del cavolfiore, ma conferisce anche una leggera affumicatura che arricchisce l’esperienza gustativa. Gli scarti del cavolfiore vengono utilizzati per preparare una composta che accompagna il piatto, mentre un filo di olio verde al prezzemolo e erba cipollina aggiungono freschezza e vivacità.
La carta del B24 si apre tra antipasti, primi, secondi e contorni, che diventano pietanze tutte da scoprire, a partire dalla girella di anatra, un primo piatto realizzato con pasta fresca fatta in casa, esempio dell’abilità di Gallo nel fondere tradizione e innovazione. La carne d'anatra viene cotta come un arrosto, mantenendo intatti i suoi succhi e sapori. Il ripieno viene poi avvolto in una sfoglia sottile e servito con robiola e funghi pioppini, creando un equilibrio perfetto tra cremosità e umami. Ogni morso racconta una storia di passione e dedizione alla cucina, evocando ricordi di pranzi familiari. Un altro piatto che merita attenzione è la trenetta Mancini alla cacciatora di pollo ruspante. Qui, i polli italiani vengono cucinati interi in forno, garantendo carni succulente e saporite. Una volta disossato, il pollo viene combinato con un fondo di cacciatora realizzato con le sue stesse ossa, creando una salsa ricca che avvolge le trenette. La mantecatura finale con lardo di Colonnata e rosmarino esalta ulteriormente i sapori rustici del piatto. Si fa ricordare il secondo a base di petto d’anatra con salsa royale, piatto che dimostra l’attenzione al dettaglio dello chef Andrea Gallo. Il petto è servito con una salsa a base di fondo d’anatra e foie gras, creando un connubio di sapori ricco e complesso. I petali di cavoletti di Bruxelles rosolati ai carboni aggiungono una nota croccante e affumicata, completando l'esperienza culinaria.
Molto interessante la proposta del menu cinema. Prima o dopo le proiezioni, il ristorante lancia una proposta dedicata ai cinefili che non vogliono rinunciare al piacere di una buona cena ma nei tempi compatibili con la programmazione delle sale del Barberini. Il menu è composto da una selezione dei piatti della cucina realizzabili velocemente, in modo da facilitare il servizio al tavolo nei tempi necessari per consentire agli ospiti di non rinunciare all’esperienza completa offerta all’interno della struttura. Tra le proposte che compongono questo speciale menù compaiono il lobster roll, ma anche il totanetto fritto con maionese al cipollotto e ancora la yakitori di picanha o la bistecca di cavolfiore per il pubblico veg, senza dimenticare gli amanti della pasta, che potranno scegliere la trenetta Mancini alla carbonara del B24.
Ma B24 vuol dire anche aperitivo. Il cocktail bar che si apre sulle suggestive terrazze su più livelli sopra il Cinema Barberini, offre drink d’autore accompagnati da finger food sofisticati, perfetti per stuzzicare l'appetito prima della cena, in una sorta di trailer che anticipa lo stile e la bontà di ciò che è presente sul menù del ristorante. Tra le proposte dell’aperitivo spicca la crocchetta di pollo, realizzata con pollo italiano cotto a bassa temperatura nel latte per mantenerne la succosità. Le carni vengono poi mescolate a una besciamella arricchita con parmigiano, pecorino e una spruzzata di limone, ricavata dallo stesso latte di cottura, prima di essere impanate e fritte fino a doratura. Solo uno dei sfizi da assaggiare mentre si sorseggiano drink tutti da provare, come lo Shasta Daisy a base di gin, cordiale lemongrass, Italicus e Lyserod sparkling tea, o il Punica, con bourbon, vermouth bianco, melagrana, liquore al gelsomino e Verjus.
Foto A.Micarelli

Sabino Cirulli
0 Commenti
Lascia un commento
Rispondi al commento
Invio commento