ALBERTO MASSUCCO LO CHAMPAGNE CHE PARLA ITALIANO

Solo quando ti siedi con Alberto Massucco (nella foto) e allenti la gabbietta che trattiene il tappo che pian piano, con delicatezza, scopri cosa significa diventare prima importatore e poi produttore di champagne, nonché il primo italiano a possedere una propria vigna nella Champagne.   
Imprenditore nel settore della metalmeccanica, piemontese, appassionato di sfide e da sempre innamorato di quella parte della Francia che evoca, già nel suo nome, la bellezza, il fascino e la sinuosità di un vino che in tutto il mondo parla la sola lingua dell’eccellenza e dell’eleganza.


Di stampo sabaudo, elegante e fermo, Massucco fa una scelta di campo netta e precisa nella ricerca e nella selezione dei suoi champagne: Rochet-Bocart, Jean-Philippe Trousset, Gallois-Bouché e Bonnevie Bocart, che appartengono a quella categoria RM -Récoltant Manipulant- vignaioli eroici, che traducono il senso e l’emozione di un lavoro lungimirante in un calice.
Discorso a parte, merita Fa’Bulleuses, che sin dalla sua prima produzione Iso è espressione del pensiero culturale e identitario delle sette jeunes filles, che nel 2015 si sono unite per raccontare le loro maisons, i loro vini e il loro lavoro, rinnovando con la loro freschezza e vibrante energia un dato di fatto, che lo champagne è una questione femminile a tutti gli effetti. E la storia, da sempre, ne è testimone.


Da importatore a produttore si rivela l’anima di Alberto Massucco, dove gli archetipi del guerriero, del saggio e del folle giocano la danza della scoperta, dello stupore e della magia, andando a creare una linea di champagne tutta francese nella forma e nella sostanza ma, con un impercettibile ed inafferrabile estro italiano.


Nasce così nel 2018 una vera e propria collaborazione mossa dalla passione di Alberto da una parte e il savoir faire di Erick De Sousa dall’altra che salda indissolubilmente un’amicizia che dura da anni.
Ad Erick, riconosciuto come uno dei migliori e stimati produttori di champagne, il compito di trasformare le emozioni di Alberto nelle sue etichette. Un’alchimia che oggi prosegue grazie al talento dei figli di De Sousa, che hanno raccolto il testimone, perpetuando un talento di famiglia.


Da giugno 2022, finalmente si possono degustare i tanto attesi champagne di Alberto Massucco, che vede finalmente il suo lavoro e il suo progetto in un calice, sia per tutto quel panorama internazionale di produzione dello champagne che si trova a confrontarsi con uno champagne che parla l’italiano.


www.albertomassuccochampagne.it

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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