A ROMA I GRANDI BIANCHI ITALIANI DA INVECCHIAMENTO CON BEREBIANCO
Seconda edizione di Berebianco, la manifestazione dedicata al mondo dei vini bianchi italiani importanti, quelli che amano riposare in bottiglia a lungo per proporsi particolarmente invitanti. Il 25 maggio prossimo, al The Westin Excelsior Hotel in via Veneto, 65 cantine e 150 etichette saranno protagoniste di un percorso di degustazioni tra le più interessanti realtà bianchiste italiane provenienti da 13 regioni del Paese.
Un settore, quello dei vini bianchi, in cui l’Italia gode di una tavolozza di nobili espressioni che vanno dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, per interpretazioni profondamente diverse ed estremamente identitarie, grazie a un’interazione tra territorio, vitigno e uomo senza condizionamenti. Tanti i vini eccellenti proposti sul mercato, molti hanno costruito un grande successo commerciale, ma il riconoscimento nazionale e internazionale di un movimento non è mai arrivato e l’immagine del vino bianco italiano è stereotipata nel modello del vino semplice, profumato, agile, da cominciare a consumare già prima dell’inizio della primavera successiva alla vendemmia. Prende invece sempre più spazio una produzione di vini bianchi che necessitano di tempo per esprimersi al meglio e che conservano per anni caratteristiche di complessità e piacevolezza, sono i vini di Berebianco che, salvo pochi casi, fanno fatica a raggiungere sui mercati internazionali il posizionamento che loro compete.
Ospite d’eccezione di Berebianco 2024 sarà il Consorzio Tutela del Gavi con oltre venti etichette diverse nella degustazione libera e con una masterclass dedicata alla capacità di invecchiamento della Docg piemontese con una verticale su oltre dieci anni. Non mancherà l’abbinamento con il cibo affidato alla creatività de Il Pescatorio, fortunata realtà romana che da dieci anni si dedica alla selezione del miglior pesce locale, che sarà presente a Berebianco con un desk in cui il pubblico potrà acquistare bontà di mare sia calde che fredde.
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).