A GUBBIO PER VIVERE UNA VERA ESPERIENZA DI TURISMO ENOGASTRONOMICO E CULTURA RURALE

Nel cuore di Gubbio è possibile immergersi nei sapori autentici della tradizione culinaria umbra. Mentre la gastronomia si evolve sempre di più in un territorio di sperimentazione per chef audaci alla ricerca di novità estreme, c'è chi, come i fratelli Veronica e Giacomo Ramacci, si aggrappa saldamente alle radici della propria terra, utilizzandole come fonte d'ispirazione per riportare in auge piatti che hanno fatto la storia gastronomica più rurale del nostro paese. All'interno di un'atmosfera contemporanea, che richiama i ristoranti fuori dall'Italia, i due fratelli chef e sommelier, celebrano un ritorno alle tradizioni, offrendo piatti della campagna umbra che incarnano la memoria culinaria di questa terra di confine tra Umbria e Marche.

Officina dei Sapori, il rinomato ristorante di Gubbio, si distingue come esempio virtuoso di un approccio culinario che guarda alla modernità della proposta ristorativa, pur mantenendo un legame forte e ben saldo con le radici culinarie della tradizione locale.

Un percorso di sapori che piatto dopo piatto fa dimenticare di essere in città, facendo scoprire la cucina di campagna umbra, fatta di piccoli produttori locali, di pascoli, di erbe antiche, di ricette ormai perdute, regalando la suggestione di trovarsi in paesaggi bucolici e agricoli, per un’esperienza di pranzo in campagna.

Un lavoro sulla carne e sulle cotture alla griglia, tanta ricerca e studio sui tagli e sulle razze, privilegiando quelle a chilometro zero provenienti da piccoli produttori locali, così come sui legumi che diventano basi di tartellette dolci e sugli ortaggi e le erbe spontanee che hanno dato l’ispirazione anche per un percorso degustazione dedicato al mondo vegetale.  
Questo si traduce in una cucina che valorizza i prodotti del territorio e le tradizioni locali in modo moderno e creativo.

L'Officina dei Sapori rappresenta un esempio lodevole di giovani talenti che hanno scelto di investire nella loro terra d'origine, valorizzando la filosofia culinaria e la storia che le sono associate. In un'epoca in cui per stupire si pensa che sia necessario inventare piatti con tecniche sofisticate e utilizzare ingredienti provenienti dalle parti più remote del mondo, Veronica e Giacomo dimostrano che il gusto autentico e semplice può trionfare.
Offrire piatti della tradizione campagnola in un ristorante nel pieno centro della città rappresenta un'opportunità straordinaria per far conoscere ai turisti la gastronomia locale autentica, che troppo spesso rischia di essere travisata in "trappole per turisti". Con coraggio, audacia e una profonda devozione per le proprie radici, i fratelli Ramacci credono fermamente nel potenziale del loro territorio. La loro visione fresca e contemporanea si propone di creare una cucina che reinterpreta in chiave moderna le tradizioni culinarie, trasmettendo i valori della condivisione e dell'amore per la buona cucina, tramandati loro dalle esperienze condivise con la loro nonna.

Una cucina di casa, con prodotti della terra e la consapevolezza di uno chef e una sommelier che si sono messi al servizio della buona cucina.

I piatti di campagna:
- Filetto di baccalà, crumble alla colatura di alici, crema di prezzemolo e rosmarino e chips di patata
- Risotto mantecato al grasso rancido di prosciutto di Norcia con piccione e nocciole
- Rotolo di coniglio ripieno di salsiccia e il suo fondo, salsa di peperoni grigliati e giardiniera di verdure
- Erba e salsicce: salsicce alla griglia, crema di bietola, gel di albicocca e cialda di mandorle
-Tartelletta alle lenticchie e nocciole, purea di lenticchie, mirtilli e nocciola tenera

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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