A DONATELLA CINELLI COLOMBINI IL PREMIO MASI 2024 PER LA CIVILTÀ DEL VINO
A Verona ieri Donatella Cinelli Colombini ha ricevuto il Premio Masi insieme all’Opera Don Calabria, Riccardo Illy, Arcangelo Sassolino e Sara Segantin.
Il 43° Premio Internazionale Masi è dedicato quest’anno alla bellezza come strumento di rigenerazione dei territori e dei valori umani. Un fil rouge fra passato e futuro su cui il premio Masi prova a dare un contributo di riflessione continuando un dialogo che nel 2021 si concentrava su “Coraggio e visione” nel 2023 su “Radici e prospettive” e ora alza il tiro su uno dei temi più forti della cultura umana: la bellezza.
Bellezza che i filosofi hanno spesso coniugato anche con bontà ed ecco che il Grosso d’Oro Veneziano è stato conferito all’Opera Don Calabria che lavora con attività pastorale, Case e comunità, ospedali e centri sanitari in 12 Paesi, sviluppando la pace e la solidarietà. Nella sezione “Civiltà veneta” del Premio Masi i vincitori sono l’imprenditore Riccardo Illy, lo scultore Arcangelo Sassolino e la giovane ambientalista e scrittrice Sara Segantin. Donatella Cinelli Colombini è stata la destinataria del Premio Civiltà del Vino per il suo impegno nella diffusione del turismo del vino in Italia.
Negli anni lo stesso riconoscimento è stato assegnato a Emile Peynaud, Hugh Johnson, Philippine De Rothschild … e recentemente a Luigi Moio e Gerard Basset. Nel ringraziare la giuria presieduta da Federico Castellucci e la famiglia Boscaini per averla scelta Donatella Cinelli Colombini ha dichiarato: “Mi sento intimidita nel vedere il mio nome fra questi colossi della storia del vino mondiale. Nel premio dedicato alla bellezza il vino si pone come un possibile strumento di bellezza soprattutto per il suo ruolo nel contrasto dell’abbandono dei territori interni, nel mantenerli popolati, coltivati e quindi paesaggisticamente belli. Obiettivi a cui il turismo del vino può dare ulteriore spinta se sviluppato in una logica rigenerativa. La bellezza – ha concluso - è importante per il turismo del vino e deve essere coniugata con due parole: armonia e integrità e l’armonia va cercata in 3 direzioni: con la storia passata, presente e futura, con la natura e con l’uomo cioè con il suo bisogno di essere felice”.
Il 43° Premio Internazionale Masi ha offerto una visione multiforme del concetto di bellezza che tocca la solidarietà, passa per la politica, si nutre delle riflessioni degli artisti e deve confrontarsi con la sostenibilità.
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).