47 CIRCUS ROOF GARDEN: LE NOVITA' DELLA TERRAZZA PIU' GREEN DI ROMA
L’unica ad aver ricevuto l’importante certificazione Green Globe
Un ristorante ubicato su una splendida terrazza panoramica da cui abbracciare con lo sguardo il cuore della Roma antica. Siamo al 47 Circus Roof Garden, il ristorante del 47 Boutique Hotel, la struttura più green della capitale, l’unica ad aver ricevuto l’importante certificazione Green Globe.
Siamo en plein air, per godere appieno dell’ambiente circostante come in una sorta di barca a vela (i tavoli sono all’aperto durante tutto l’anno, sono presenti ombrelloni che li riparano nelle giornate assolate, vetri anti-vento e stufe di design per quelle un po’ più fredde). L’intento è quello di assaporare non solo i piatti gourmet, ma la natura in tutta la sua interezza: il sole, le nuvole, il ponentino romano, tra i colori della piante che cambiano, per vivere la stagionalità di Roma, che fortunatamente gode di temperature miti e giornate splendide per quasi tutto l’anno. Un totale di 40 coperti per un’esperienza immersiva, gustando una cucina ricercata davanti ad un panorama unico: i templi del Foro Boario, piazza Venezia, il Circo Massimo, il fiume Tevere e i suggestivi tetti di Roma. La stessa stagionalità la si ritrova nei piatti, con un menu che cambia quattro volte l’anno seguendo la disponibilità delle materie prime.
Il nuovo resident chef è Maurizio Lustrati, classe 1975, dal cuore romano ma con un tocco cosmopolita. La sua carriera è stata un viaggio con consulenze ed esperienze importanti in Italia e all’estero. La cucina non è la sua unica passione, è anche sommelier dal 2001 e ha seguito corsi di pasticceria, ampliando ulteriormente le sue competenze culinarie.
Per il nuovo menu invernale, lo chef Maurizio Lustrati propone una carta pienamente stagionale per entrare al meglio nel vivo della bella stagione romana. Tra i piatti: Tortelli farciti di petto di vitello alla fornara in brodo di cipolle; Gnocchetti di zucca mantovana, burro di fattoria e tartufo nero pregiato; San Pietro e carciofi fritti con salsa olandese al burro nocciola e insalatina di rinforzo all’agretto di melograno; Uovo bio a 65° su crema di topinambur e tartufo; Guancia di bovino brasata “all’Amar” con purea di patate e mele; Piadina 47: pastrami d’anatra, salsa allo yogurt e cavolo rosso fermentato; Tataki di tonno su passatina di fagioli zolfini e granita al rafano; Carciofi alla brace, crumble alla mentuccia e mozzarelline di bufala; Morbido alle spezie con salsa caffè e Sambuca. Non mancano i primi della tradizione romana: cacio e pepe, amatriciana e carbonara. Presenti anche due menu degustazione, uno da quattro e uno da sei portate.
Un’attenzione particolare alla sostenibilità, con un occhio di riguardo per la qualità dei fornitori e le materie prime. Proprio da questo impegno nasce il progetto 47 Hortus, un terreno di proprietà di circa 4 ettari e più di 400 ulivi all’interno del Parco Regionale Marturanum (nella Tuscia), per la produzione di olio e la raccolta di verdure biologiche. Punta di diamante del progetto 47 Hortus, è sicuramente l’olio extravergine d’oliva, 100% italiano estratto a freddo, blend a maggioranza leccino, dal sapore pungente e delicato al tempo stesso. Un grande valore aggiunto per i servizi di ristorazione della struttura, soprattutto in questo periodo nel quale dilaga, purtroppo, lo scandalo del finto olio evo nei ristoranti italiani.
A pranzo dal lunedì al venerdì è disponibile anche una carta ‘più soft’, con piatti come club sandwich, hamburger, pancake salati, insalata Nizzarda, caprese e altro. Perfetti da gustare più velocemente senza però rinunciare ad una pausa di relax con vista mozzafiato.
Speciale anche il momento dell’aperitivo, con un drink a scelta e finger food espressi realizzati dallo chef e serviti in una scenografica mini-ruota panoramica, perché qui ci si diverte sempre.
Spazio anche alla mixology d’autore, tra grandi classici e drink originali, con un focus sul gin, con più di 50 etichette provenienti da tutto il mondo. Wine List importante ed elegante: referenze principalmente nostrane (Sassicaia, Tignanello, Ornellaia e molti altri) con qualche incursione francese.

Sabino Cirulli
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