Ristorante Za' Mariuccia

Ristoranti del Buon Ricordo, per collezionisti di emozioni 
Ristorante Za’ Mariuccia, Maratea Porto (Potenza)
www.zamariuccia.it

«A Maratea, sul golfo di Policastro, si ha pesca copiosa di cefali, spigole, cernie, sogliole, triglie, acciughe e pesci spada. La località è ben nota per i suoi piatti di pesce»: così si legge sulla pri- ma Guida Gastronomica d’Italia edita dal Touring Club nel 1931. La Basilicata si affaccia al Tirreno per breve tratto – solo 32 chilometri –, ma la sua bellezza è testimoniata dalla grande fama di questa città di mare a stretto contatto con la montagna, divisa tra le atmosfere silenziose del Vecchio Borgo e la mondanità della Marina e del Porto. Proprio qui, dal 1959, risalta l’insegna di Za’ Mariuccia, una casa di pescatori a picco sul mare dove, da tre generazioni, si onora la migliore cucina maratiota e da oltre 25 anni si tiene alta la bandiera del Buon Ricordo. Del po- sto è celebre la zuppa, che vuole solo pesce di scoglio e abbondante peperone rosso, dolce o piccante, come d’abitudine in Lucania. La cucina di mare proposta da Francesca Mazzeo, tuttavia, amplia l’orizzonte fissato dalla tradizione, come nel caso di una decantata specialità della casa: il pacchero estremo, pasta trafilata di grande calibro con filetto di scorfano e sfilacci di peperone crusco, piatto cui l’ortaggio essiccato conferisce sapore e colore sorprendenti. Altrettanto caratteristiche, però, sono le ricette d’entroterra, per i quali si utilizzano i pro- dotti del monte Sirino: come nel Piatto del Buon Ricordo, Ravioli di ricotta dolci in ragù d’agnello, pietanza che deve particolare aroma a una punta di zucchero e cannella. Im- boccata la strada che sale a tornanti verso Lagonegro si lascia il paesaggio mediterraneo dei giardini d’agrumi per entrare negli scenari della Lucania propriamente detta – valli coltivate, montagne verdeggianti punteggiate di laghi, cittadine d’ascendenze normanne, – cui corrisponde una produzione agroalimentare sorprendente per varietà: formaggi, come il caciocavallo podolico, il canestrato di Moliterno e il pecorino di Filiano; salumi, come la salsiccia di Latronico e la soppressata di Lagonegro e Lauria; olio extravergine d’oliva, ubiquitario, e un vino rosso, l’Aglianico del Vulture, in quel di Rionero, degno della fascetta Docg. In chiusura, un bicchierino di amaro Lucano, certo, ma ancor meglio uno dei rosoli di cui si fa produzione proprio a Maratea. 

La Specialità del Buon Ricordo: Ravioli di ricotta dolci in ragù d’agnello
 

Antonio Devetag

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