Ristorante Da Delfina
Ristoranti del Buon Ricordo, per collezionisti di emozioni
• Ristorante Da Delfina - Artimino (Prato)
www.dadelfina.it
La famiglia dei Medici, che resse le sorti di Firenze dal 1434 al 1737, possedeva sparse per la Toscana numerose proprietà, destinate principalmente alla caccia ma anche ad attività agroforestali, ciascuna delle quali dotata di una residenza degna di tanto blasone. Ad Artimino, 50 chilome¬tri a valle di Firenze, sul versante che dal Montalbano scende dolcemente verso l’Ar¬no, si trova La Ferdinanda, eretta nel 1600 dal Buontalenti per il granduca Ferdinando I, detta anche ‘Villa dei cento camini’ sot¬tintendendo lo straordinario numero delle sue stanze. Ebbene, l’eccezionalità di questa tappa gastronomica sta innanzitutto nel trovarsi ad ammirare questo scenario sospeso nel tempo da un punto di vista assolutamente privilegiato, con la villa medicea a un tiro di schioppo e la sua grande tenuta tutt’intorno.
Poi c’è l’esperienza gastronomica, straordinaria anch’essa, perché in questo casale la tradizione contadina e la cucina più nobile vengono a contatto nel nome dell’antenata Delfina. La prima è rappresentata innanzitutto dalla ribollita, primo piatto a base di cavolo nero e fagioli su crostoni di pane, cui far seguire il Piatto del Buon Ricordo, Coniglio con olive e pinoli, che ne è l’ideale complemento di stagione. Sempre nello stesso solco, la cosiddetta ‘francesina’, denominazione che nobilita il lesso rifatto con la cipolla, classico piatto del giorno dopo nelle case in cui la carne si preparava solo di domenica. E così, via di seguito: gli affettati, dalla finocchiona toscana alla mortadella di Prato; le pappardelle al ragù di gallo; la faraona al Vin Santo e il papero in umido; il capretto arrosto, che giungeva in tavola per la Pasqua; il pane con l’uva e il castagnaccio; le pesche e i fichi secchi di Carmignano.
Simbolo della cucina del benessere, invece, è il girarrosto, che da Delfina è rinomato soprattutto per il pollo, vivacemente speziato secondo l’uso toscano, e per la ‘scamerita’, ovvero il capocollo di maiale, deliziosamente venato di lardo, senza però dimenticare gli spiedi che rimandano al tempo in cui La Ferdinanda era una tenuta di caccia. E dove c’è fiamma c’è anche brace, pensando alla griglia cui sono destinate in primo luogo quelle monumentali bistecche alla fiorentina, specifico vanto della casa.
La Specialità del Buon Ricordo: Coniglio con olive e pinoli
Antonio Devetag