Ristorante Capannina Ciccio

Ristoranti del Buon Ricordo, per collezionisti di emozioni 
• Ristorante Capannina Ciccio, Ameglia (La Spezia)

Settant’anni d’attività e non sentirli: sarà l’aria di questo mare che ha per sfondo le Alpi Apuane; sarà il simpatico sostegno dei clienti più ragguardevoli, artisti, poeti, scrittori, editori e intellettuali di chiara fama ricordati nella galleria di ritratti alle pareti; sarà che la famiglia Guelfi, giunta alla terza generazione, ha saputo trasformare la Capannina in un faro della ristorazione ligure. Il viaggio sulle strade del Buon Ricordo conduce questa volta ad Ameglia, alla foce del fiume Magra, il bacino del quale, diviso tra Toscana e Liguria, corrisponde alla Lunigiana geografica. In termini storici, invece, questo distretto rimanda alla giurisdizione vescovile dell’antica città di Luni, che andava dalla Spezia alla Versilia, comprendendo Massa e Carrara, e perfino parte dell’alta valle del Serchio, la cosiddetta Garfagnana. I nomi citati lasciano intendere come ci si muova tra due regioni di cultura alquanto diversa, senza dimenticare i passi delle Radici e del Lagastrello, che s’affacciano all’Emilia, da Parma a Modena. Questi incroci di strade e di antichi traffici marittimi si traducono in sovrapposizioni gastronomiche intriganti, dalla pianura padana al mar Ligure, con tutto quello che l’Appennino mette di mezzo. Questa fusione culinaria si ritrova nel piatto del Buon Ricordo del ristorante Capannina: Zuppa di farro della Garfagnana con moscardini nostrani: da una parte, la più antica varietà di frumento, tornato recentemente in auge in termini salutistici; dall’altra, minuscoli polpi da gustare quasi in un sol boccone, specifico orgoglio della pesca ligure.
Nei calici scorre il vino dei Colli di Luni, denominazione che, per non smentire il carattere del luogo, fa ponte tra Liguria e Toscana, con la prima regione che porta in dote il Vermentino per i bianchi e la seconda il Sangiovese per i rossi. 
In chiusura, salomonica scelta di dolci: di tradizione locale è la spongata della Lunigiana, una torta ripiena di frutta secca, miele, aromi e spezie, ma essendo terra di transizione si trovano tanto il pandolce alla genovese quanto i buccellati di Lucca. Con una piccola sorpresa finale: un bicchierino di distillato di prugne, specialità di Varese Ligure che scende dall’alta val di Vara.

La Specialità del Buon Ricordo: Zuppa di farro della Garfagnana con moscardini nostrani

Antonio Devetag

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