HOTEL OKTOGON LA NUOVA ANIMA COSMOPOLITA DI BUDAPEST
L’atmosfera è di quelle da togliere il fiato, lo stile è visionario quanto basta da valorizzarne ancora di più la bellezza ancient, con un guizzo contemporaneo. L’Hotel Oktogon a 4 stelle curato nel progetto di interior design dallo studio ungherese este’r partners, sorge in un palazzo antico nel cuore di Budapest, al 52 di Andrassy Avenue, la strada più elegante della città eletta dal 2002 Patrimonio dell’Umanità. Lo stile della facciata è quello tipico e scenografico degli edifici storici, ma al suo interno l’hotel cela un’anima vibrante e inaspettata.
La piazza Oktagon da cui l’hotel prende il nome, interseca strade molto frequentate e ricche di negozi alla moda, dove gli innumerevoli locali fanno da richiamo a un pubblico giovane e dinamico. Ecco perché lo studio este’r partners ha scelto di fare dell’Hotel Oktogon il punto di approdo per una clientela giovane e cosmopolita, capace di apprezzare l’identità storica di una città, ma anche desideroso di sperimentarne la fervente movida.
Sede della biblioteca pubblica, adibito poi a discoteca più in voga della città, l’edificio neorinascimentale è tornato a nuova vita dopo tre anni di ristrutturazione ad opera dei progettisti Eszter Radnóczy, Csilla Szabó, Hajnalka Zellei dello studio di interior design este’r partners, e del partner architettonico Archikon. Il nuovo design oggi integra l'eredità dell'epoca con le crescenti esigenze dello stile contemporaneo, in un connubio tra comfort moderno, atmosfera avvolgente e funzionalità estrema.
Costruito tra il 1884 e il 1886, sull’elegante Andrássy Avenue, il Palazzo Haggenmacher (il nome deriva dalla ricca famiglia di origine svizzera che nell’800 si è trasferita a Budapest per avviare attività imprenditoriali) è ora stato ristrutturato conservando il suo carattere originale, enfatizzato però da elementi moderni e dettagli dal design contemporaneo. I progettisti hanno voluto sottolineare decorazioni in pietra, pilastri, cornicioni, pavimenti a quadretti diagonali neri e grigio chiaro e soffitti dipinti con motivi a foglie, riportati all’antico splendore, giocando con un design d’interni dinamico nell’area non storica dell’edificio.
I nuovi arredi e gli elementi di installazione, infatti, sono colorati, confortevoli e vivaci, mentre un trio di combinazioni di colori di base di rosso, verde e blu e le loro versioni pastello caratterizzano l'intero edificio, per definire ambienti luminosi, allegri e compatti.
Basta affacciarsi alla lobby per cogliere il mood frizzante e ricercato: area per colazione e bar allo stesso tempo, la lobby è arredata con mobili essenziali e curvilinei che mettono in mostra oggetti accattivanti, come le lampade da terra a collo lungo e i vasi di fiori che rendono lo spazio subito più accogliente. Mentre la scala contemporanea nella hall fa da contraltare alla parte storica dell'edificio, l'ex cortile aperto è uno spazio coperto da un tetto di vetro, perfetto per servire la colazione.
Anche le 121 camere mixano il design d’interni casual con elementi antichi: il perimetro è ricoperto dalla boiserie originale riportata all’antico colore noce chiaro, mentre i bagni, grazie all’ampia metratura degli ambienti, svettano a centro stanza come box specchiati, con una divisione spaziale che permette agli ospiti di usufruire anche di un corridoio e un soggiorno privato. L’apparente cortocircuito tra antico e moderno crea invece la giusta armonia e regala suggestioni vibranti adatte a un pubblico energico, vitale e sempre in viaggio.
La visione multidisciplinare e multiculturale dell’interior designer Eszter Radnóczy, e del team del suo studio este’r partners, si rispecchia nel nuovo affascinante concept dell’Hotel Oktogon che si inserisce così nel panorama dell’ospitalità ungherese come inedito salotto per nomadi digitali. Pronto a trasformarmi anche in tappa strategica per una clientela bleisure, in una sorta di racconto tra cultura del luogo e sguardo sul domani.
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).