VILLA FIORELLA ART HOTEL, IL SEDUCENTE FASCINO DELLA COSTIERA SORRENTINA

A Massa Lubrense la struttura ricettiva nata dalla visione dell'imprenditore Alberto Colonna

Uno degli indirizzi imperdibili per vivere il fascino della Costiera Sorrentina. Siamo a Massa Lubrense, al Villa Fiorella Art Hotel, esclusivo boutique hotel cinque stelle con una chiave Michelin. Nato nel 2016 dalla visione di Alberto Colonna, imprenditore alberghiero di terza generazione, il progetto prende vita dal sogno condiviso con il nonno e da una profonda passione per l’arte contemporanea. Ed è proprio questa fusione a renderlo un luogo unico: un hotel che si trasforma in un museo, dove ogni corridoio, suite o area comune è impreziosita da opere di artisti del calibro di Sironi, Miltos Manetas, Chen Zhen, Takeo Hanazawa e Luigi Mainolfi.

L’arte continua a essere protagonista anche nel 2025, con un’importante novità: l’ingresso permanente nella collezione di Villa Fiorella di un’opera realizzata dall’artista Claudia Meyer. Nota per il suo linguaggio visivo che unisce materia e luce, Meyer ha creato “Plume”, una piuma stilizzata in acciaio tagliato al laser, concepita appositamente per l’hotel. L’opera, che misura circa 2,5 metri di larghezza, sarà installata nella hall, in prossimità della reception, e accompagnerà lo sguardo degli ospiti lungo il corridoio principale, come un invito a scoprire i luoghi ameni e il comfort della struttura.

Ma non è solo la vista a essere appagata: Villa Fiorella è un vero santuario dei sensi, dove l’esperienza passa anche per il gusto e l’olfatto. Nel ristorante Terrazza Fiorella, raccomandato dalla Guida Michelin, lo chef Carmine Mazza guida una cucina elegante, che celebra il territorio campano attraverso tecniche contemporanee e un’estetica raffinata. Il suo percorso – che l’ha visto al Capri Palace per apprendere gli insegnamenti di Oliver Glowig e della famiglia Iaccarino al Don Alfonso di Massa Lubrense, fino a ottenere la Stella Verde Michelin con “Le Trabe” di Pestum – si esprime oggi in una proposta gastronomica che affonda le radici nella memoria vesuviana, tra creatività, autenticità e grande tecnica. Fiore all’occhiello è anche la cantina: oltre 700 etichette da tutto il mondo, con annate rare e verticali storiche.

 

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Sabino Cirulli

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