VENICE SECRETS - CRIME AND JUSTICE EXHIBITION CHIUDE I BATTENTI E IL 1 NOVEMBRE 2018 PALAZZO ZAGURI PRESENTA AL MONDO UNA NUOVA E INEDITA ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE

A un mese dalla chiusura di Venice Secrets - Crime and Justice Exhibition, i numeri parlano da soli: oltre 45mila i visitatori, con un indice di gradimento del 95 per cento per gli strumenti di tortura e morte a raccontare la Serenissima. Una rassegna sviluppata in quattro piani e 36 spazi espositivi per un totale di 2.500 metri quadrati. Un evento che “ha testato” il nuovo polo espositivo permanente veneziano di Palazzo Zaguri.


Senza l’intervento di Venice Exhibition l’edificio sarebbe diventato sede di appartamenti per turisti, sottraendo alla città e ai suoi visitatori la dimora storica in cui soggiornò anche Giacomo Casanova. Invece il grande palazzo gotico del 1353, che si affaccia in Campo San Maurizio, ha ritrovato appieno la propria collocazione nel panorama culturale veneziano, come polo museale permanente.


Venice Secrets - Crime and Justice Exhibition chiuderà i battenti il 14 ottobre prossimo.


Palazzo Zaguri riaprirà il 1 novembre con un evento di respiro internazionale, un’esposizione mai vista finora e un testimonial d’eccezione del panorama artistico-culturale italiano. Opere del valore complessivo di circa cinquanta milioni di euro, per la cui tutela serviranno quindici giorni di chiusura, necessari alla messa in sicurezza dei manufatti.


Non a caso si parla di manufatti, tessuti per ore da abili mani femminili per decenni, grazie all’intuizione e alla lungimiranza di un italiano appassionato di cultura contemporanea, il cui ultimo desiderio era proprio quello di esporre tutte le sue realizzazioni a Venezia. Non sono stoffe, non sono costumi di scena. Sono opere capaci di stupire e “catturare” chiunque, per la finezza dell’ordito e la maestria nel miscelarne i colori sulla tela… che non è una tela nella normale accezione del termine.


Da Kandinskij a Botero, passando per De Chirico, Mastroianni, Paul Klee, Henri Matisse, Joan Mirò e Andy Wharol, solo per citare alcuni dei grandi maestri presenti alla mostra. Perfino Renzo Piano fece “tradurre” alcuni suoi disegni con questa tecnica, a imperitura memoria. Tutti in un filo.


Insomma, è quasi un ritorno alle origini, un forte richiamo alla storia del tessuto cittadino veneziano: il palazzo, infatti, fu eretto tra il XIV e il XV secolo per volontà della famiglia Pasqualini, famosi commercianti della seta. E sono proprio le trame e gli orditi, i protagonisti di questa nuova e inedita mostra, in un continuum spazio temporale che lega storia e attualità.

Venice Exhibition ha all’attivo mostre che hanno saputo coinvolgere milioni di persone, come Real Bodies in questi giorni a Milano, la mostra sull’Egitto a Jesolo e altre esposizioni culturali e scientifiche. “Il nostro obiettivo - spiega Mauro Rigoni, amministratore delegato della società - è portare a Venezia eventi di ampio respiro anche e soprattutto nel periodo invernale, perché Venezia va vissuta in ogni stagione. Vogliamo far sì che Palazzo Zaguri diventi uno dei punti di riferimento culturali della città, un importante polo museale privato sul percorso che dalle Gallerie dell’Accademia porta il visitatore fino a Piazza San Marco”.


Claudio Zeni

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Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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