Una singolare Messa di Liberazione e Guarigione

Non è mancata la partecipazione significativa dei BACA veronesi, l’associazione internazionale di bikers che opera in modo tanto discreto, quanto rilevante a difesa dei minori abusati, alla singolare Messa di Liberazione e Guarigione dove il nutrito gruppo di persone che ha partecipato a questo momento di preghiera, ha voluto richiamare l’attenzione di tutti sull’importanza di adoperarsi per una effettiva tutela dei piccoli e offrire tutto il sostegno spirituale e umano possibile alle vittime e ai loro familiari. L’iniziativa, promossa dalla criminologa Giusy Calabrò ed accolta con entusiasmo dal referente dei Ministri della Consolazione di Verona, ha previsto prima la celebrazione della Santa Messa e poi un tempo di adorazione eucaristica di intercessione.

“Non abbiamo altra meta che il sorriso di un bambino!” è il motto dell’associazione no profit nata nel 1995 nello Utah (USA) col fine di combattere la piaga degli abusi sui minori. In Italia BACA Italy Chapter è una odv operante dal 2010, i cui membri seguono un duro percorso formativo e un protocollo alquanto dettagliato di recupero psicologico, operando a stretto contatto con le istituzioni. Col loro aspetto da duri “cavalieri” esercitano un forte ascendente sulla psiche del bambino abusato che li identifica come eroi capaci di proteggerlo, di fargli riacquistare fiducia nel mondo degli adulti e, perfino, di acquisire il coraggio necessario per poter testimoniare la propria sofferenza anche in contesti istituzionali.

Ha presieduto la celebrazione don Matteo Malosto, dal 2019 referente per la diocesi di Verona del Servizio tutela minori e persone vulnerabili: «Si tratta di un Servizio che nella Chiesa offre uno spazio di ascolto a tutti coloro che vogliono segnalare un abuso e che propone percorsi formativi in ottica preventiva agli operatori pastorali, ai sacerdoti e ai religiosi - ha dichiarato -; mi affiancano alcuni professionisti, con i quali cerchiamo di offrire un servizio qualificato e attento: avvocati, psicologi e psichiatri.» Per quanto riguarda l’iniziativa, don Malosto ha usato parole di elogio e riconoscenza: «Non posso che ringraziare la dott.ssa Calabrò e il referente dei Ministri della Consolazione veronesi per avermi dato la possibilità di presiedere questa celebrazione, di cui voglio sottolineare l’importanza e la profondità. Tutti ci chiediamo cosa fare davanti a tanto male che colpisce i bambini e i ragazzi; forse la prima cosa da fare è mettersi in preghiera perché il Signore sappia ispirare all’amore vero la nostra vita e renderci operatori di pace e di giustizia negli ambienti che frequentiamo.» Nella sua omelia don Malosto ha ricordato quanto per Papa Francesco sia importante l’effettiva tutela in seno alla Chiesa e nel mondo intero dei piccoli e degli indifesi e come egli abbia più volte sottolineato la matrice anche spirituale di questa piaga che affligge la società. A conclusione dell’incontro “La tutela dei minori nella Chiesa”, organizzato in Vaticano nel febbraio del 2019, il Santo Padre in modo chiaro ha dichiarato: «Fratelli e sorelle, oggi siamo davanti a una manifestazione del male, sfacciata, aggressiva e distruttiva. Dietro e dentro questo c’è lo spirito del male il quale nel suo orgoglio e nella sua superbia si sente il padrone del mondo e pensa di aver vinto. E questo vorrei dirvelo con l’autorità di fratello e di padre, certo piccolo e peccatore, ma che è il pastore della Chiesa che presiede nella carità: in questi casi dolorosi vedo la mano del male che non risparmia neanche l’innocenza dei piccoli. E ciò mi porta a pensare all’esempio di Erode che, spinto dalla paura di perdere il suo potere, ordinò di massacrare tutti i bambini di Betlemme».

Pertanto, iniziative come questa che riuniscono le forze spirituali, operative e intellettuali dell’“ecclesia”, ossia dell’unione dei fedeli; divengono essenziali, affinché si possa estirpare il carattere distruttivo del male che si sta diffondendo nell’odierna società e mira a violare proprio gli “innocenti”. Più di qualcuno si è fermato al termine del momento di preghiera per ringraziare la fautrice dell’evento e i Ministri della Consolazione, auspicando che l’iniziativa possa ripetersi in futuro.

A fine celebrazione i BACA sono rientrati a cavallo delle loro roboanti Harley Davidson, stavolta avvolti da una particolare protezione spirituale in grado di accompagnarli alle loro prossime missioni a difesa dei bambini abusati.