UNA MINI VERTICALE STELLATA PER UN PIATTO DELLO CHEF FILIPPO SAPORITO

Chi sale fino a Villa Bardini a Firenze, laddove sembra di accarezzare Santa Maria del Fiore proprio di fronte, per provare una delle esperienze enogastronomiche più interessanti del capoluogo toscano, trova in carta dei vini una bella sorpresa, così che ancora di più l'esperienza val bene la salita!

Tre annate straordinarie di uno dei vini icona della Toscana e non solo, il Vino Nobile Montepulciano Riserva di Carpineto, annata 2010, 2011, 2012.

Bottiglie presenti consecutivamente nella lista dei migliori 100 vini al mondo di Wine Spectator, a testimonianza della costanza degli standard qualitativi d’eccellenza della produzione di Carpineto, unica azienda peraltro a produrlo solo in versione Riserva.

Vini con i quali Carpineto ha portato il Nobile come unico esemplare nel gotha del vino e con il quale anche con l'annata 2013 ha appena raggiunto punteggi da record... Ben un 95 punti su Wine Spectator e la presenza nella HOT LIST dei vini cioè assolutamente meritevoli di essere cercati.

"Un vino fine, elegante ed armonioso “dai seducenti aromi di ciliegio dolce, cuoio, spezie e sottobosco, con un accenno di quercia sul finale che suggerisce che ha ancora il tempo di evolvere”, scrive Wine Spectator.

E' stato Filippo Saporito stesso a volerlo in carta, presente con 3 annate diverse, e sceglierlo in abbinamento ad una cucina impregnata nella cultura gastronomica del territorio, con attenzione particolare alla ricerca delle materie prime ed al rispetto di queste.

Un vino come il Nobile di Carpineto, anch'esso dall'identità territoriale molto spiccata, sposa infatti magnificamente le scelte gastronomiche di Filippo e Ombretta Saporito improntate su una solida struttura ed equilibrio ma dalla cifra stilistica creativa e moderna.

"Suggestivo l'abbinamento Riserva di Vino Nobile di Carpineto con la Terrina di fegatini e il suo creme caramel, Pan de’Santi, in questo caso sceglierei l'annata 2012;

perfette le annate 2010 e 2011 con il Piccione della Leggenda dei Frati", suggerisce lo chef.

Una cucina la sua che ogni volta stupisce complice anche l'ambiente, le opere d'arte e l'atmosfera di straordinaria bellezza intorno.In abbinamento ai vini Carpineto il tutto diventa una grande esperienza multisensoriale nella splendida cornice del complesso museale di Villa Bardini.

“IL PICCIONE  della Leggenda dei Frati”
Ricetta di CHEF Patron Filippo Saporito e dell'EXECUTIVE CHEF Erez OHAYON

 Il piccione deve essere messo a maturare almeno 7 giorni nel fieno

Il “coscio” va cotto in olio cottura per un'ora a 80° fino a renderlo quasi confettato, a seguire aggiungere una purea di carota ottenuta tagliando a fettine sottili la carota e lessandola lentamente a fuoco lento, frullarla poi aggiungendo  olio extravergine di olive mentre monta.
Aggiungere quindi una crema alla rucola e foglie di rucola selvatica sbollentando la rucola e passandola in ghiaccio per poi frullarla con le stesse modalità della carota.
I fegatini vengono preparati invece come una terrina e poggiati su rapa rossa: cuocerli con cipolla rossa fatta sudare, una volta aggiunti i fegatini, si bagna con vin santo, si lascia evaporare, si  fredda e poi frullare il tutto.
Aggiungere Cru di cacao, e fiori di senape selvatica.
Il petto va passato velocemente in padella, poi in forno a 160° per 3 minuti e poi ripassato in padella dal lato della pelle per dare croccantezza.
Il fondo viene ottenuto con le ossa del piccione.

Ecco pronto il piatto!

Ingredienti x 6 pax

3 piccioni con i fegati

300gr di carote

150 gr di rucola

2 rape rosse

50 gr di burro

100 gr di fondo di piccione(fatto con le carcasse di piccione carote cipolla sedano)

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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