Un 2020 favorevole per gli spumanti

Dalla vasta area collinare dai 150 ai 500 metri di altitudine che abbraccia Verona e Vicenza proviene il Lessini Durello. La tromba d’aria di fine agosto che aveva toccato marginalmente l’area danneggiando qualche vigneto e la grandine nella zona vicentina non hanno inciso sulla vendemmia che si è conclusa “con un raccolto quantitativamente in linea con quello dell’anno precedente – sottolinea Paolo Fiorini presidente del Consorzio Tutela Vino Lessini Durello Lo Spumante – nonostante un inizio molto precoce compensato da un’estate fresca che ha contribuito a far maturare l’uva in un periodo di ottima escursione termica”. Le 35 aziende che aderiscono al Consorzio producono più di 1 milione di bottiglie l’anno. Qualitativamente è un anno favorevole per gli spumanti “perché essendo stato fresco si è mantenuto l’acido malico, pH piuttosto bassi, tutti quei fattori che favoriscono la produzione di un vino base spumante.” Il Durello è prodotto con l’uva Durella, vitigno antico e autoctono, dalla buccia molto spessa, resistente che mantiene l’acidità alta. “Il disciplinare prevede la possibilità di mettere anche un po’ di Garganega, Chardonnay, Pinot Nero ma la maggior parte della produzione è Durella cento per cento. Ci sono pochissimi vigneti di altre varietà all’interno della zona di produzione.” A differenza di altre denominazioni e altre basi spumanti questo vino ha bisogno di una maturazione più lunga. “Per il metodo classico dopo i tiraggi che verranno fatti in primavera serviranno 36 o 18 mesi secondo che sia riserva o meno. Per il metodo italiano inizieranno a mettere le autoclavi ma ci vuole un contatto abbastanza lungo con i lieviti altrimenti avremmo uno spumante troppo aggressivo.” Il Durello si caratterizza come spumante piacevole, giovane, con sentori di pietra focaia tipica del prodotto che proviene da zona vulcanica. E’uno spumante con una riconoscibilità molto forte.