TOSCANA DA BERE - GRAZIE PER LA TRADUZIONE LEONARDO SCIASCIA E MARIO FUSCO LETTERE 1965-1989

Top Ten


1.    After
      di Anna Todd, Sperling & Kupfer  (€ 15.90)

2.    Il cuoco dell’Alcyon
       di Andrea Camilleri, Sellerio Editore (€ 14.00)

3.    Lena e la tempesta
       di Alessia Gazzola, Garzanti (€ 16.40)

4.    In mare non esistono taxi. Ediz. Illustrata
        di Roberto Saviano, Contrasto (€ 21.90)

5.    Prenditi cura di te
      di Antonio Tosi, Edizioni Il Punto d’Incontro (€ 12.90)

6.    Quale dignità
        di Cosimo Marco Mazzoni, Leo S.Olschki Editore (€ 18.00)

7.    Alba nera
        di Giancarlo De Cataldo, Rizzoli (€ 19.00)

8.    Lettera a un razzista del terzo millennio
       di Luigi Ciotti, EGA Edizioni Gruppo Abele  (€ 6.00)

9.    Il filo infinito
       di Paolo Rumiz, Feltrinelli  (€ 15.00)

10.     Io sono Matteo Salvini. Intervista allo specchio
          di Chiara Giannini, Altaforte Edizioni  (€ 17.00)

LO SCAFFALE

GRAZIE PER LA TRADUZIONE LEONARDO SCIASCIA E MARIO FUSCO LETTERE 1965-1989
di Giovanna Lombardo, Leo S.Olschki Editore (€ 18.00)
Il carteggio tra Leonardo Sciascia e l’amico e traduttore francese Mario Fusco offre una testimonianza preziosa e finora inedita del dialogo ricco e vivace tra i due intellettuali. Il nucleo più rilevante degli scambi è dedicato alle traduzioni dei libri di Sciascia in francese, ai rapporti con gli editori francesi e italiani, alla ricezione dei libri di Sciascia in Francia, per la quale tanto si deve a Mario Fusco. C’è poi, sempre più col passare del tempo, il comune lavoro editoriale nel quale i due corrispondenti si impegnano: lo scambio di autori e titoli, le reciproche richieste di informazioni, di recuperi in biblioteca, le opzioni e i contratti di edizione, in un fermento di idee che tanta parte ha avuto nell’editoria di quel volgere di anni. Altri personaggi intervengono poi nelle varie vicende, altri amici, editori, autori, traduttori: le lettere permettono di conoscere quel mondo e consentono anche uno sguardo all’intenso rapporto che lega i due corrispondenti, animato da grande stima reciproca all’inizio, che diviene poi profonda amicizia e solidarietà culturale e umana.


TOSCANA DA BERE
di Federico Bellanca e Marco Gemelli, Edizione Il Forchettiere
Non si tratta di una guida tour court, bensì di un progetto che vuole offrire una fotografia dello stato della mixology contemporanea in Toscana, a partire dai 70 migliori cocktail bar, in un racconto che oscilla tra i palazzi rinascimentali in centro a Firenze e le cantine del sale medicee del porto di Livorno, fino alle stalle papali di Pienza. Nell’anno del centenario del Negroni e in un momento di profonda espansione del settore, la voglia di raccontare il mondo dei drink di qualità ha portato i due autori a esplorare bar, hotel, ristoranti e distillerie per incontrare gli uomini e le donne che con la loro passione continuano a tener viva la tradizione del buon bere miscelato così come quella della liquoristica.
Nelle pagine di “Toscana da Bere” non mancano le storie imprenditoriali delle piccole e grandi aziende made in Tuscany legate alle materie prime: c’è la “signora della grappa” di Paganico (Gr) e il militare livornese che nel deserto afghano ebbe l’intuizione di produrre liquori allo zafferano, ci sono i due giovani produttori fiorentini di vodka alla canapa e l’ideatore dell’unico rum toscano sulla costa, nonché l’imprenditore pratese che ha riesumato liquori perduti o quelli che – da Massa a Firenze – hanno rinnovano amari d’antica tradizione come il vermouth, la china o il Ronchi Pichi.
Allo stesso modo, nel volume trovano posto le interviste al cantautore Gino Paoli, alla curatrice della Florence Cocktail Week Paola Mencarelli, al re delle notti versiliesi Gianni Mercatali o a Luca Picchi, il maggior esperto al mondo del Negroni. Uno spazio speciale è inoltre dedicato ai ristoranti che mostrano un’attenzione particolare alle cocktail list, nonché ai “pairing d’autore”, ossia gli abbinamenti tra i tre drink più richiesti e i piatti signature dei più apprezzati chef e pizzaioli toscani.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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